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La follia antioccidentale di Putin: vendicare la Russia per il crollo del 1990

“Isolata e sanzionata, sola contro il mondo, la Russia sembra fatta a immagine del suo presidente”, lo scrive, in un articolo sul New York Times, Mikhail Zygar, giornalista russo autore di “Tutti gli uomini del Cremlino: dentro la corte di Vladimir Putin”.

Vladimir Putin

“Quello che ho sentito sul comportamento del presidente negli ultimi due anni è allarmante”, dice Zygar, “Il suo isolamento e la sua inaccessibilità, la sua profonda convinzione che il dominio russo sull’Ucraina debba essere ripristinato e la sua decisione di circondarsi di ideologi e adulatori hanno contribuito a condurre l’Europa nel suo momento più pericoloso dalla Seconda guerra mondiale”. Putin sarebbe ossessionato dal passato. Ed è certo l’Occidente sia debole e vuole dunque riscattare il paese dagli eventi che sono seguiti alla caduta dell’Unione Sovietica, in cui erano loro a trovarsi in una posizione di svantaggio: “Ora è tempo che la Russia vendichi le umiliazioni degli anni ’90”.

Yuri Kovalchuk

Tutto girerebbe attorno a Yuri Kovalchuk, maggiore azionista della Rossiya Bank. Secondo quanto riferito al giornalista russo dalle sue fonti, mentre Putin trascorreva l’estate e la primavera del 2020 in quarantena nella sua residenza a Valdai, al suo fianco c’era anche lui, Kovalchuk: “Non è solo un uomo di scienza. È anche un ideologo e aderisce a una visione del mondo che combina misticismo cristiano ortodosso, teorie del complotto anti-americane ed edonismo. Questa sembra essere anche la visione del mondo di Putin. Dall’estate del 2020, Putin e Kovalchuk sono stati quasi inseparabili e i due hanno pianificato insieme per ripristinare la grandezza della Russia”.