christine lagarde bce

L’Europa c’è e corre ai ripari. Al via lo scudo anti-spread

La Bce corre ai ripari, al via lo scudo anti-spread. La Banca Centrale Europea ha incaricato gli uffici tecnici di “accelerare il completamento di un nuovo strumento anti-frammentazione” da sottoporre in seconda battuta al Consiglio direttivo.

L’ha fatto sapere la stessa Bce dopo la riunione d’emergenza: “Il Consiglio direttivo ha deciso che applicherà flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio PEPP, al fine di preservare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, condizione preliminare affinché la BCE sia in grado di realizzare il suo mandato di stabilità dei prezzi. Inoltre, il Consiglio direttivo ha deciso di conferire mandato ai pertinenti Comitati dell’Eurosistema insieme ai servizi della BCE per accelerare il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione all’esame del Consiglio direttivo”, si legge nel comunicato ufficiale.

Il meeting era nato dall’emergenza di un mercato che, negli ultimi giorni, ha portato lo spread tra BTp e Bund a 252 punti base. Dopo l’annuncio del mandato della Bce ai tecnici per mettere a punto un nuovo scudo ‘anti-spread’ la situazione delle borse la seguente: Milano (+2,4%) è la migliore, seguita da Madrid, Francoforte e Londra., in crescita dell’1,2% circa. Parigi invece resta indietro (+0,99%). In calo a 220,3 punti il differenziale tra Btp italiani e Bund decennali tedeschi, con il rendimenmto annuo italiano che arretra di 34,1 punti al 3,823%. I rendimenti dei Bund tedeschi hanno toccato ieri l’1,77%, il livello più alto dall’inizio del 2014.

Il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni ha detto fermo: “La Bce va lasciata lavorare in autonomia. Il punto per quanto ci riguarda è assumersi in pieno le nostre responsabilità di politica economica, a livello nazionale e nelle istituzioni comuni. Non può essere la Bce a risolvere tutti i problemi”. Inoltre c’è “il vecchio riflesso di dare la colpa all’Europa. È una reazione che vedo affiorare in Italia. E, oltre che miope e infondata, è anche autolesionista: bisogna stare attenti a non aggiungere incertezza politica a un contesto economico già complesso”. E ancora: “Il messaggio dev’essere l’opposto: che siamo fortunati in questo frangente ad avere Mario Draghi come premier, ma che chiunque governerà domani garantisce la continuità dell’impegno europeo dell’Italia. Se questo messaggio viene alterato da reazioni scomposte, noi rischiamo di aggravare i problemi del Paese invece di alleviarli”.