Quello che avrebbe dovuto fare Giorgia Meloni, cioè una proposta seria, è arrivata dalla deputata forzista Renata Polverini, che si dice favorevole allo ius scholae ma alzando da cinque a otto anni il ciclo di istruzione richiesto.
“Voterò a favore dello ‘ius scholae’, è la mia battaglia – dice l’ex governatrice del Lazio ed ex segretaria dell’UGL -. Le posizione della destra sui nuovi italiani sono anacronistiche, è indispensabile prendere atto di come è cambiata la società. Se il centrosinistra accoglie la modifica chiesta da Forza Italia di concedere la cittadinanza dopo un ciclo di otto anni di scuola, e non di cinque, allarga il consenso e blinda la legge”.
“Dobbiamo a circa un milione di bambini figli di immigrati, ma italiani di fatto, il riconoscimento di un diritto – continua -. Salvini e Meloni? Almeno ascoltino la Cei. La società è cambiata. Abbiamo tanti ragazzi di seconda generazione nati in Italia, o che si sentono profondamente italiani. Che non conoscono neppure il Paese dei loro genitori. Dare loro la cittadinanza italiana dovrebbe essere scontato, se fossimo un Paese che segue le dinamiche della società. Questi ragazzi frequentano le nostre scuole insieme ai nostri figli, conoscono nonsolo l’italiano, ma anche i dialetti. Ho presentato una mia proposta di legge molto simile, e sono coerente con me stessa e le mie battaglie. Voterò Sì allo ius scholae, però vorrei poter condividere questa battaglia con tutta Forza Italia. Stiamo lavorando con altri colleghi a una modifica del testo che è al voto dell’aula di Montecitorio”.
Il nodo è la durata del ciclo di studi: da 5 a 8. “Se il centrosinistra accogliesse l’emendamento – spiega -, Forza Italia voterebbe a favore. A cominciare dal capogruppo di FI, Paolo Barelli e poi da Antonio Tajani. è stato ribadito che con la modifica FI voterebbe Si. Io voterò comunque a favore. Mi auguro si possa giungere nel partito alla posizione della libertà di voto, perché altri colleghi sono della mia stessa opinione. Arrivare a uno ius scholae di 8 anni però, sarebbe positivo. Una legge perfetta in questa legislatura è impossibile, ma fare passare una riforma della cittadinanza è importante”.
Polverini spera che Giorgia Meloni ricordi come questa in passato sia stata anche la sua battaglia, mentre non nutre molte speranze nella Lega. “Da Meloni mi aspetto infatti uncolpo di scena, se ci fosse uno ius scholae legato agli otto anni di frequenza scolastica – conclude -. Francamente non credo invece che, anche con modifiche, la Lega faccia un passo avanti a favore della riforma della cittadinanza. Non mi pare ci sia spazio per negoziare con i leghisti. Non lo capisco. Credo ci sia un certo anacronismo, non riconoscendo l’evoluzione della società. Inoltre l’argomento di chi è contrario è che, regolarizzati i ragazzi, si regolarizzeranno anche i genitori. Non è così. Né vale il timore di regalare una fetta di elettorato al centrosinistra. Ma i nuovi italiani si formeranno le loro opinioni politiche, come chiunque altro”.