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ISIS rialza la testa: sfruttare la guerra in Ucraina per colpire l’Occidente

Per vendicare uno dei capi jihadisti ucciso in Siria dalle forze speciali Usa lo scorso febbraio, lo Stato islamico incita la jihad globale a colpire in America, Europa ed Israele “mentre i crociati si combattono tra loro in Ucraina”. La minaccia jihadista contro l’Occidente non è mai finita e i servizi europei, come pure quelli del nostro Paese, hanno più volte lanciato l’allarme.

Nel 2021 ci sono stati almeno una mezza dozzina di attentati terroristici di stampo islamista in Europa, in particolare in Francia, Germania e tra Olanda e Paesi del Nord Europa. Insomma le cellule del terrore islamista continuano ad essere presenti in modi diversi ma unite dallo stesso odio in tanti Paesi del Vecchio Continente, pronte ad agire e colpire ovunque.

C’è un aspetto da non sottovalutare nelle rivendicazioni e nell’inneggiare alla guerra santa contro l’Occidente. Ed è l’Afghanistan. La rovinosa ritirata occidentale dall’Afghanistan viene considerata ancora una grande vittoria dalla Internazionale nera, nonostante le bombe e la guerra fratricida a bassa intensità fra Talebani e gruppi terroristici islamisti.

La sconfitta occidentale è un’arma di propaganda che può essere usata e rafforzarsi ogni giorno che passa mentre europei e americani sono concentrati sul fronte ucraino. Ma soprattutto qualsiasi segnale di debolezza delle cancellerie occidentali contro Putin finirebbe per essere interpretato come un invito a colpire dai jihadisti.

Prevenire il proselitismo jihadista in Rete, nelle carceri e nelle zone più a rischio delle città europee, contrastare la immigrazione illegale e investire nella intelligence restano le migliori soluzioni in mano ai Paesi europei più esposti per evitare che si apra un altro fronte di guerra, come se non bastasse già la minaccia di Putin.