L’inutile (e controproducente) crociata di FdI contro l’Islam

Fa discutere la proposta, a firma del capogruppo di FdI, Tommaso Foti, con cui si intende vietare la trasformazione di capannoni industriali o garage in luoghi di culto per le comunità islamiche. E non sono previsti al momento accordi per la concessione di altri spazi per i musulmani che risiedono in Italia. Le opposizioni sono sul piede di guerra: sollevano critiche di merito e di legittimità costituzionale.

Nello specifico la proposta di legge concerne le norme urbanistiche e stabilisce che per le religioni che non hanno sottoscritto un’intesa con lo Stato, le associazioni culturali che impiegano un immobile non ne possono cambiare destinazione d’uso per adoperarla come luogo di culto. L’Islam, lo ricordiamo, è l’unica religione tra quelle maggiormente diffuse da noi, a non aver sottoscritto un’intesa con lo Stato. Per questo bisognerebbe fare di più, come sottolinea Lara Tomasetta che su «Tpi» ha condotto un’inchiesta su questo. Un caso emblematico è quello della capitale dove al di fuori della Grande Moschea sono pochi i luoghi di culto altrettanto dignitosi. E nonostante ciò, grazie al lavoro di imam, i fedeli all’Islam ormai romani d’adozione si sono perfettamente integrati. In diversi quartieri ci sono immobili convertiti a luoghi di preghiera, che sono oggi punti di riferimento per i musulmani.

Sami Salem, imam della Moschea El-Fath della capitale, nota anche come Moschea della Magliana, ha spiegato che «la comunità islamica in Italia e specialmente nel Lazio, è stata un tempio per tutta l’Unione Europea. (…) L’Italia è stata il primo approdo per gli stranieri che raggiungono l’Europa e finora ha dimostrato di essere un Paese ospitale dove è possibile fare integrazione. Se facciamo una statistica, tutti i Paesi Europei hanno avuto atti terroristici o violenze, l’Italia è stata salvata perché in Italia c’è un bell’esempio, una bella comunità, persone che lavorano in prima linea per migliorare la società italiana, come i rappresentanti della comunità islamica. Non è possibile pensare di distruggere tutto quello che in questi lunghi anni abbiamo costruito». Lo stesso ha poi evidenziato che la comunità islamica ha dato il suo contributo senza avere aiuti dalla Stato, neanche l’8 per mille.

Sami Salem non ha taciuto a «TPI» le perplessità sull’iniziativa di FdI: «Non guarda agli interessi del Paese, ma a quelli esclusivi del partito e a tirar su vuoti. Ben venga invece una legge che prevede la concessione di spazi come avviene per le sinagoghe per gli ebrei, le parrocchie per i cristiani». Insomma, far passare tale normativa vorrebbe dire vanificare tutti i sacrifici della comunità islamica. Non una voce isolata, come lui la pensa Mohamed Ben Mohamed, imam della Moschea Al-Hada, a Centocelle: «Questa proposta di FdI appare del tutto incostituzionale».

Quello che occorrerebbe, in realtà, è una legge sulle libertà religiose, che regoli gli spazi stessi dedicati alla sfera spirituale dei cittadini e che metta le confessioni sullo stesso livello. Ostacolare le persone nel professare la loro fede non è la direzione giusta. La situazione al momento è ferma: tra coloro che in commissione si sono espressi contrari Daniela Ruffino (Azione Iv), Marco Simiani (Pd), il verde Angelo Bonelli e Franco Manes (Minoranze linguistiche), che hanno chiesto un ciclo di audizioni per approfondire la delicata questione.