macron

In Francia cade il bipolarismo, ma Macron guiderà ancora il paese dal centro

Emmanuel Macron ha perso le elezioni in Francia due mesi dopo aver riconquistato l’Eliseo. Sul dato del voto non c’è dubbio alcuno, anche se l’esito finale uscito dalle urne è meno catastrofico rispetto alle proiezioni iniziali: la sinistra di Jean-Luc Mélenchon e l’estrema destra di Marine Le Pen hanno sconfitto il presidente francese, moltiplicando i seggi. Tuttavia, e anche questo è un fatto, nessuno dei due governerà, nessuno dei due sarà primo ministro.

Saranno, infatti, le forze liberali, insieme, a guidare la Francia: Macron non avrà la maggioranza assoluta, è vero, ma all’Assemblea Nazionale saranno le forze centriste ad avere la meglio.Il punto è che si è passati dal bipolarismo, per cui se perdeva la destra vinceva la sinistra e viceversa, a un sistema incentrato su quattro blocchi – analizza correttamente oggi le elezioni francesi Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera -: la sinistra egemonizzata da Mélenchon, il centro macroniano, la destra repubblicana, l’estrema destra lepenista. In queste condizioni, la maggioranza assoluta è una chimera”. Tuttavia il sistema francese, semipresidenziale e non parlamentare, permetterà al centro di Macron di governare, probabilmente con la destra repubblicana, senza particolari angosce, perché la struttura d’Oltralpe predispone una serie di meccanismi a protezione dell’esecutivo che in Italia non ci sono. E che permetteranno al centro di governare, superando l’illusione bipolarista: riforma dopo riforma – perché di questo la Francia ha bisogno, e il malessere dei cittadini espresso alle urne con i consensi agli estremismi lo dimostra – Macron dovrà cercare sponda, ma governerà tenendo a distanza i populisti.