Apprendo con sgomento della prossima inopportuna proiezione, il 18 febbraio a Viterbo presso il Teatro S. Leonardo (di proprietà della curia vescovile), del film di propaganda filo russa “Il Testimone”, un film russo pieno di falsità e propaganda sulla guerra in Ucraina.
Nella vergognosa e falsa proiezione, i soldati ucraini sono presentati come neonazisti efferati che massacrano con crudeltà il loro stesso popolo, torturando gli uomini e stuprando le donne (è questa la tesi della propaganda russa sui crimini commessi dall’esercito russo nella guerra in Ucraina). Nel film, gli ucraini sono anche presentati come figure macchiettistiche: a un certo punto uno di loro legge il Mein Kampf di Adolf Hitler, un altro ha una t-shirt in cui è sempre raffigurato Hitler, un altro ancora si droga.
Addirittura, nella versione proiettata nei cinema russi, alla fine del film appare una scritta che informa lo spettatore che le atrocità a Bucha, a Mariupol e in altre città dell’Ucraina sarebbero state commesse dal regime ucraino per gettare discredito sull’esercito russo agli occhi del mondo.
Sconcertante è anche il supporto all’iniziativa palesemente anti-ucraina e a favore della brutale e illegittima invasione russa dell’Ucraina, la sponsorizzazione dell’evento da parte di un’industria e UIL, i cui nomi campeggiano in fondo al manifesto della proiezione a Viterbo del film “Il Testimone”.
“Il Testimone” è un film finanziato dal ministero della Cultura russo, che a Viterbo vedrà ospiti Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi, quest’ultimo giornalista freelance attivo in Donbass e con posizioni anti Ucraina (già oggetto di un’interrogazione parlamentare per la vicenda – “paradossale” secondo il governo – della sua partecipazione a un evento ospitato dall’ambasciata italiana a Mosca).
Come cittadino italiano e viterbese, e poi come politico membro dell’Assemblea Nazionale di Azione e coordinatore nazionale della Buona Destra, esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà al popolo ucraino e la più forte condanna per l’evento in programma a Viterbo, chiedendo ai gestori del Teatro S. Leonardo e alla curia vescovile, in persona del vescovo Piazza, e a tutte le autorità competenti, a partire dal sindaco di Viterbo, di intervenire per la cancellazione della concessione all’associazione per la proiezione del film.
Non possiamo permetterci in Italia e a Viterbo questo precedente; abbiamo il dovere di denunciare e opporci alla disinformazione russa in Italia e segnalare a tutte le istituzioni pubbliche e le amministrazioni locali di porre l’attenzione verso la diffusione della propaganda di Mosca e delle manipolazioni del Cremlino che, come ha avuto modo di denunciare l’ambasciata ucraina in Italia, “intossicano la società”.
Mi auguro che il mio appello a ‘boicottare’ la propaganda filo russa nel nostro comune e nel nostro paese sia raccolto da tutte le forze politiche locali e nazionali e che da Viterbo si levi ancora una volta un forte grido di sostegno al popolo ucraino per un’Ucraina libera ed europea contro la brutale ed illegale occupazione russa.
Avv. Giacomo Barelli Coordinatore nazionale Buona Destra Membro dell’Assemblea Nazionale di Azione