bucha

Il negazionismo uccide due volte le vittime delle stragi di Putin

Sono bestie senza giustificazione. Lo sapevamo prima, ne abbiamo ora la conferma con le stragi di questi giorni. Chiunque in Occidente comodamente seduto sul proprio divano di casa appoggia in modo più o meno consapevole la propaganda del Cremlino farebbe bene a rifletterci non una ma cento volte.

Per “denazificare” l’Ucraina, un Paese a suo dire minaccioso, Putin ha usato e sta usando metodi degni di Hitler. E chi in Occidente tende a giustificarlo dovrebbe riflettere non una ma dieci volte prima di scrivere o insinuare dubbi sulla veridicità delle prove, evidenti, sulle stragi commesse dai russi.

Non si può chiudere gli occhi sulle testimonianze dell’orrore, solo perché magari tifiamo per questo o quel partito populista o sovranista i cui leader stentano a condannare se non addirittura a fare il nome del boia di questi innocenti. Rendersi strumenti della propaganda russa, anche se inconsapevolmente, è come uccidere e stuprare un’altra volta queste vittime innocenti.

E giacché ci siamo meglio prevenire i benaltristi che tirano in ballo le vittime degli altri 170 conflitti in giro per il mondo: anche questa propaganda la sentiamo da anni. Chi alza il fumo della guerra su stragi come quella avvenuta a Bucha non dovrebbe avere credito tra gli italiani.