Il metodo di Putin: mani legate, colpo in testa e il corpo gettato nelle fossi comuni

Nuovi orrori emergono nella città di Kiev, dopo l’occupazione delle milizie agli ordini del Cremlino.

“In una fossa comune hanno scoperto quasi 500 persone con le mani legate e con una pallottola nella testa. Vuol dire che sono state assassinate in un modo crudele, nello stesso modo come ai tempi di Stalin assassinarono gente innocente e li mettevano nelle fosse comuni”.

A denunciarlo è l’arcivescovo di Kiev in video collegamento con il XXIII Convegno Nazionale per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana, che si è tenuto a Cagliari.

Sviatoslav Shevchuk ha detto che non pensava che sarebbe “riuscito a sopravvivere perché la capitale in tre giorni era quasi circondata. L’esercito ucraino è stato capace di fermare i carri armati russi a 50 chilometri dalla nostra cattedrale”.

Shevchuk ha definito i 78 giorni di guerra in Ucraina , come “78 giorni di lacrime, di fiumi di sangue che scorrono sul terreno ucraino”.

Ripercorrendo poi le sue visite pastorali nella diocesi, ora “simile a un deserto”, ha parlato di “città in gravissima distruzione come quella di Chernihiv dove i quartieri sono stati rasi al suolo e la scoperta di fosse comuni sempre più frequente”.