Non voterebbe Macron “nemmeno sotto tortura”; ma anche con Le Pen “siamo lontani”. Tuttavia, se proprio dovesse scegliere chi votare alle Presidenziali di Francia, il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, sceglierebbe la seconda.
Intervistato dal Corriere della Sera si dice un atlantista convinto, ricorda che è stato ministro della Difesa e rispolvera un Fini ministro degli Esteri “con la massima considerazione degli Usa”. E persino quando l’Italia decise di aderire alla Nato, “il Msi votò sì accogliendo un nostro ordine del giorno in cui si chiedeva che fosse assicurata una politica di intervento mai contraria agli interessi italiani”. Il che è una contraddizione in termini, visto che Marine è vicina a Putin. E, infatti, pare di ricordare che FdI non si è schierata sul ballottaggio. “Pur avendo con Le Pen alcuni punti tematici comuni – dalle politiche sull’immigrazione alla difesa dell’identità nazionale – non siamo affatto la stessa cosa, operiamo in contesti diversi, basti pensare al concetto di Grandeur francese, e anche in Europa non siamo alleati”.
“Noi – afferma La Russa – andiamo dritti per la nostra strada”. Come tutto il centrodestra italiano, del resto, diviso ancora una volta. “E’ una conferma – ammette – anche se non sono sicuro che Berlusconi andrebbe a votare per Macron al secondo turno, ma è vero che Salvini ha una posizione netta. Noi, invece, non ritroviamo un candidato che ci rappresenti”. E, considerato lo scenario internazionale attuale, tra i due mali La Russa sceglie paradossalmente il peggiore: Marine Le Pen. Tant’è.