Il governo inventa un’emergenza che non c’è (i rave) mentre nega una che c’era e che potrebbe tornare (il Covid). Ma ha ben poco da temere, visto che la principale forza di opposizione, e cioè il Partito democratico, continua sistematicamente a ignorare il responso elettorale. Così, oggi, il governo Meloni si trova davanti l’opposizione ideale (per lei, s’intende) e gioca facile.
Pur avendo passato l’ultimo mese e mezzo ad additare nel «governismo», cioè nella tendenza ad andare al governo indipendentemente dal responso delle urne, la causa principale della propria disfatta elettorale, il gruppo dirigente del Pd continua infatti a governare il partito come se niente fosse, incurante della disfatta elettorale. Alla maldestra e a tratti inquietante avanzata di una nuova destra asociale, insomma, “si contrappone – scrive Francesco Cundari su Linkiesta – la vuota retorica di un partito orgogliosamente ademocratico, che non intende cambiare i propri vertici prima di marzo, che passeranno dunque i prossimi quattro o cinque mesi nel tentativo di rimescolare le carte in tavola e riconfermarsi ancora una volta alla guida”.
E chissà come mai nei sondaggi il Pd continua a precipitare.