Nella morsa di un conflitto che ha scosso l’Ucraina e l’intera comunità internazionale, una sconcertante realtà emerge dalla luce delle parole eloquenti e delle giustificazioni elaborate. Mentre il mondo tiene gli occhi fissi sulla tragedia ucraina e sul coinvolgimento russo, un aspetto sinistro del dibattito globale emerge: il finto-pacifismo occidentale cela i crimini commessi dalla Russia meglio di chiunque altro.
A differenza dei nazisti, che cercavano freneticamente di nascondere le prove dei loro orrori, la Russia opera in piena luce del giorno, senza il bisogno di cancellare le tracce dei propri crimini. Questo non è dovuto alla mancanza di atrocità, ma piuttosto al fatto che i difensori della Russia, presenti negli studi televisivi e sui giornali europei, sono pronti a respingere qualsiasi critica, dipingendo ogni azione russa come una sorta di “tragedia inevitabile” tipica delle guerre.
La mancanza di una copertura efficace dei crimini russi è aggravata dalla proliferazione di teorie cospiratorie e giustificazioni bizzarre che permeano il discorso pubblico. Persone con agendas nascoste si ergono a difesa dell’indefendibile, contestando anche le prove più schiaccianti. Le loro argomentazioni sfuggono spesso all’analisi critica, grazie alla mancanza di una copertura giornalistica adeguata delle atrocità commesse dalla Russia.
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Il dibattito sulla “guerra per procura” e sul coinvolgimento della NATO avrebbe potuto essere molto diverso se le storie dei villaggi ucraini sotto il dominio russo fossero state ampiamente divulgate. La chat dei soldati russi che si vanta degli stupri di bambine potrebbe aver scosso il pubblico e generato un disgusto generalizzato. Tuttavia, la mancanza di una copertura adeguata ha permesso a certe persone di rimanere imperturbabili e sostenere teorie infondate.
Questi individui che difendono l’indifendibile avrebbero dovuto essere messi alla berlina e costretti a confrontarsi con le prove schiaccianti dei crimini russi. Le cifre spaventose delle vittime, degli anziani, delle donne e dei bambini uccisi in modo brutale nelle strade, nei ristoranti, nelle scuole, negli ospedali e nei mercati avrebbero dovuto essere al centro del dibattito. La responsabilità dei partigiani ucraini, le questioni fiscali di Volodymyr Zelensky e i problemi del capitalismo avrebbero dovuto essere messe in prospettiva.
È chiaro che i crimini russi non hanno bisogno di essere nascosti, poiché il finto pacifismo occidentale svolge questo compito egregiamente. Il mondo deve confrontarsi con la realtà cruda e spietata di ciò che sta accadendo in Ucraina e smettere di permettere ai difensori della Russia di eludere la verità. Solo allora potremo sperare in una risposta adeguata a questa crisi umanitaria