I moderati uniti siano protagonisti del futuro della città

Il centrodestra non esiste. Solo la legge elettorale giustifica la sopravvivenza di una formula superata dalla realtà. Oggi sarebbe molto più serio chiamare le cose con il proprio nome: cioè destra con qualche sfumatura di estremismo, il Partito guidato da Giorgia Meloni, e populismo quello del segretario Matteo Salvini.

Due partiti in feroce competizione tra loro, lontani anni luce dai valori del pensiero liberale e da quelli della destra storica e dei moderati-liberali di Forza Italia e i popolari di Andrea Costa. Niente accomuna oggi queste due espressioni politiche a Spezia e nel Paese.
Nanni Grazzini con la sua discesa in campo ha mostrato il re nudo con un certo anticipo. Siamo più che sicuri che se non vi fossero stati interventi esterni, i responsabili spezzini di Forza Italia e dei Popolari avrebbero trovato il coraggio di sostenere la proposta innovativa di Grazzini e forse anche altre forze moderate l’avrebbero fatto, ad esempio Italia Viva e Azione.

È inutile rammaricarsi, oggi i moderati trovino da subito spazi comuni, non rinuncino a giocare un ruolo solo perché non hanno avuto responsabilità di governo.
Spezia diventi laboratorio per la nascita di una alleanza tra moderati che faccia argine alla deriva populista e che non lasci alla sinistra sconfitta eccessivi spazi”.