Quanto accaduto nel teatro di Mariupol, in Ucraina, “sembra essere stato un attacco deliberato contro un obiettivo civile”, frutto di un bombardamento aereo russo. Lo sostiene il governo britannico di Boris Johnson, per bocca di James Cleverly, numero due del Foreign Office, intervistato da vari notiziari del mattino a nome dell’esecutivo.
Secondo Londra, si tratta dunque di “un’evidente violazione del diritto internazionale”, come ha aggiunto il viceministro a Itv in risposta alla domanda se si potesse già evocare un crimine di guerra. Mosca ieri ha attribuito invece il raid alla milizia ultranazionalista ucraina del battaglione Azov.
Intanto il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, in un collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del Parlamento europeo, ha diffuso una stima angosciante delle perdite civili a Mariupol. “Si stima che le perdite civili siano 20mila – ha detto -. Ieri è stato bombardato il teatro della città dove si rifugiavano 1200 donne e bambini. C’erano segnali che all’interno c’erano i bambini, ma il mostro ha colpito lo stesso”.