Gelmini spinge per la riforma istituzionale: Premierato, sì, ma più autonomia per le Camere

Mariastella Gelmini, vicesegretario di Azione, ha tracciato una linea chiara sulla proposta di riforma istituzionale, dichiarando il proprio appoggio al rafforzamento del ruolo del primo ministro ma sottolineando anche la necessità di preservare il ruolo del Presidente della Repubblica come figura imparziale.

Nel corso di un’intervista concessa al Messaggero, Gelmini ha affermato: “Per noi era la precondizione per avviare un confronto”. Questo si riferisce alle indiscrezioni che Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, starebbe considerando di escludere il Quirinale dalla riforma istituzionale.

Il dibattito sulla riforma sta portando a galla vari punti di vista. Gelmini ha sottolineato che, pur sostenendo l’esigenza di stabilizzare gli esecutivi, la responsabilità per i numerosi cambi di governo dell’Italia nel corso degli anni non può essere attribuita ai Presidenti della Repubblica.

“La strada giusta non è il presidenzialismo né nella sua versione pura, quella americana, né in quella mediana del semipresidenzialismo alla francese. Il Presidente della Repubblica per noi deve restare arbitro, non giocatore in campo. Quindi sì, l’opzione migliore è quella del premierato: se ne può discutere, anche se da solo non è sufficiente”, ha dichiarato.

Nonostante le differenze di partito, Gelmini ha sottolineato la sintonia con Matteo Renzi e Italia Viva sulle questioni di riforma, citando il concetto di “sindaco d’Italia” e il rafforzamento degli esecutivi come punti di accordo comune.

Però, secondo Gelmini, la riforma non dovrebbe limitarsi al presidenzialismo o al premierato. Ha affermato la necessità di revisionare le funzioni delle Camere, dato che “siamo già al monocameralismo di fatto e le leggi le fa solo il governo”. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra stabilità e rispetto della volontà degli elettori, mantenendo il ruolo di garanzia del Presidente della Repubblica.

Gelmini suggerisce che il Presidente del Consiglio dovrebbe avere il potere di nominare e, se necessario, revocare o sostituire i ministri, ma non dovrebbe avere il potere di sciogliere le Camere.

Infine, riguardo alla legge elettorale, Gelmini ha affermato di non essere avversa a un sistema proporzionale con premio di maggioranza.