Forza Italia all’ultimo atto? La convention di Napoli potrebbe essere l’ultimo atto del partito azzurro, flagellato da divisioni, divergenza di vedute e lotte intestine? Le dichiarazioni di ieri sul Corriere della Sera della ministra Maria Stella Gelmini sembrano il preludio di una ormai inevitabile scissione, considerando anche la non ancora confermata presenza della capodelegazione di FI, che alla fine potrebbe esserci ma come ospite indesiderato.
La richiesta di Gelmini, rivolta a mezzo stampa a Silvio Berlusconi – perché, denuncia la ministra, è impossibile un confronto in altri modi a seguito della cortina di ferro eretta attorno al Cavaliere da Licia Ronzulli -, di un chiarimento sulla linea politica e sulla posizione di Forza Italia sull’Ucraina, e di un “cambio di passo” ha irritato (eufemismo) non poco il leader azzurro. Che resta in silenzio studiando contromosse che potrebbero arrivare già a Napoli. Mai prima d’ora un dirigente azzurro di così alto grado aveva osato criticare pubblicamente il presidente, mettendone in discussione l’operato e le scelte.
La spaccatura tra la Forza Italia di governo, con da una parte i ministri di corrente riformista e di area moderata Gelmini, Carfagna e Brunetta, e la Forza Italia di lotta, con la linea del partito che insegue la scia estremista salviniana, sembra ormai insanabile. Tanto che si comincia sempre più insistentemente a parlare di scissione. Perché per chi sostiene il Governo Draghi il ritrovato filoputinismo berlusconiano mal si concilia con la necessità di attestarsi ancora come forza moderata e riformista. Sullo sfondo, ma neanche tanto, c’è la lotta per le Politiche 2023, per cui Berlusconi sembra aver già incoronato Salvini come leader di una coalizione che per ora annovera solo Lega e FI, con la Meloni sempre più lanciata verso una corsa solitaria. Se resteranno la attuale legge elettorale e i collegi uninominali, difficilmente si eviterà la rottura dentro Forza Italia quando si dovrà parlare di lista unica.