Alfred Kammer, direttore dello European Department al Fondo Monetario Internazionale, in un’intervista concessa a «La Repubblica» si è sentito di dare alcuni suggerimenti al nuovo governo italiano: politiche fiscali responsabili, non in contraddizione con quelle monetarie per contrastare l’inflazione, incluse quindi flat tax, riforme delle pensioni e spese varie. No a derive tipo quella britannica e una rapida applicazione del Pnrr, a partire dalle riforme strutturali concordate. Tutto perché Roma non commetta gli stessi fatali errori del Regno Unito.
Cosa dovrebbero fare i governi europei per non soccombere? “La definizione delle politiche nel 2023 sarà difficile, dal punto di vista della politica monetaria e fiscale. Per quanto riguarda la politica monetaria, raccomandiamo di continuare ad aumentare i tassi. Vediamo che i tassi reali sono ancora accomodanti e si prevede che i mercati del lavoro saranno ampiamente resilienti. Allo stesso tempo, le previsioni di inflazione per la maggior parte dei paesi europei sono ancora al di sopra degli obiettivi e c’è un rischio al rialzo. La conclusione è che dobbiamo essere vigili sull’inflazione e le banche centrali devono continuare ad aumentare i tassi”, ha dichiarato Alfred Kammer. Il direttore del Fmi ha poi aggiunto per quanto riguarda la politica di bilancio: “Per il 2023 vediamo la necessità generale di avviare il risanamento, per creare ulteriore margine in caso di nuovi shock. Inoltre, dobbiamo essere consapevoli che la politica fiscale dovrebbe essere allineata alla politica monetaria sulla lotta all’inflazione. Ciò suggerisce che la politica fiscale non dovrebbe essere espansiva”. Un altro aspetto che va affrontato è il costo della vita, aumentato del 7% per le famiglie: “Il nostro suggerimento è che le misure siano mirate a sostenere la parte vulnerabile della popolazione. Dovrebbero essere tanto mirate, quanto temporanee, per ridurre i costi fiscali”.
In Italia ha appena giurato il nuovo governo, presieduto da Meloni e tra le proposte in esame c’è appunto una flat tax del 15%. Ma sarebbe compatibile con il bisogno di adottare politiche fiscali non in contraddizione con quelle monetarie della Bce? “Abbiamo una situazione molto difficile in tutta Europa e avremo molte richieste rivolte ai governanti in termini di calibrazione delle politiche per il prossimo anno. Quindi non sorprende che il nuovo governo in Italia debba affrontare scelte politiche molto complesse. È di fondamentale importanza formulare la giusta politica fiscale, su questo non ci sono dubbi. A nostro avviso, ciò inizia con le politiche per affrontare i bisogni della popolazione in termini di costo della vita. In tutta Europa, e anche per quanto riguarda l’Italia, ciò significa che queste politiche dovrebbero essere temporanee e continuare ad essere mirate. Ciò è importante per generare spazio di manovra per il bilancio e consentire un ulteriore consolidamento, ed è anche importante per rispondere ai bisogni diretti delle famiglie vulnerabili. Per quanto riguarda il pacchetto complessivo di politica fiscale in Italia, bisogna attendere gli annunci del nuovo governo”, ha dichiarato Kammer.
La speranza è che l’Italia dunque non adotti politiche fiscali irresponsabili, visto il precedente del Regno Unito. “Questo caso mostra la difficoltà nella definizione delle politiche e nel garantire che siano chiaramente allineate agli obiettivi che stiamo cercando di raggiungere. Ciò vale in tutta Europa e, come abbiamo discusso, serve una politica monetaria incentrata sulla riduzione dell’inflazione. Ciò significa inasprire la politica monetaria, e avere una politica fiscale allineata a tale obiettivo”, ha affermato il presidente del Fmi.