Diversi eurodeputati sono intervenuti nel dibattito sullo Stato dell’Unione al Parlamento europeo mostrando delle bollette energetiche per denunciare la situazione allarmante in cui versano i cittadini. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, li ha invitati a “spedirle a Putin perché arrivano da li'”. Poche parole, lapidarie. Una replica che sta facendo il giro del mondo.
Tra i primi a mostrare le bollette la presidente del gruppo della Sinistra Gue, la francese Manon Aubry: “Questa è di Gilles, che ha visto il prezzo della sua elettricità aumentare di 113 euro al mese e che scrive ‘Non sono sicuro che accenderò il riscaldamento quest’inverno’. Quella di Gregoire, 2.300 euro di bolletta del gas in soli sei mesi. E poi potrei citarne tante altre, quella di Brigitte, qui, che si chiede se quest’inverno dovrà smettere di mangiare o di illuminare. E vi dirò, queste persone, ci sono milioni nel loro caso, milioni che non possono più far fronte allo sbalorditivo aumento dei prezzi, che non si limita al solo settore energetico”, la denuncia dell’eurodeputata. “Quando guardo alla signora Aubry, le bollette che ci ha mostrato, sì in francese, direste che sono insopportabili. È giusto. Ma sa una cosa? Mandi quelle fatture a Mosca. Ecco a chi appartengono, da dove arrivano”, ha detto con fermezza la von der Leyen.
Anche l’eurodeputato del M5s, Tiziana Beghin, intervenuta dopo la prima replica di von der Leyen, ha mostrato una bolletta, “quella di luce e gas che un imprenditore ligure ha ricevuto nel mese di agosto: 5.600 euro”. “È più che triplicata rispetto all’anno scorso. Per colpa di questo salasso molti imprenditori hanno chiuso la propria fabbrica, molti altri saranno costretti a farlo e milioni famiglie non potranno arrivare alla fine del mese”, si è affrettata a chiarire Beghin.