Ecco perché l’Italia (e l’Europa) non possono fare a meno di Mario Draghi

Meno male che Draghi c’è. E meno male che Mario Draghi c’è all guida dell’Italia e nel cuore dell’Europa. Il premier italiano, ieri a Kiev nello storico incontro con Zelensky insieme al cancelliere Tedesco Scholz e al presidente francese Macron, ha convinto i suoi interlocutori delle necessità, soprattutto politica, di accelerare, senza intoppi, l’ingresso dell’Ucraina nella Ue.

Galeotto fu il viaggio notturno in treno: sul convoglio diretto in Ucraina Draghi ha vinto le resistenze dei rappresentanti di Germania e Francia, più disposti ora ad un nuovo invio di armi e all’ingresso del passi invaso dai russi nella UE.

“Serve un passo politico storico e decisivo, serve farlo in fretta” ha detto Mario Draghi ai suoi omologhi, esortandoli alla decisione che è alla base della sua attività. E che è quello che serve all’Europa e all’Italia. Lunga vita a Mario Draghi, dunque, la guida che serve al nostro paese e il politico che deve all’Unione Europa.