Il governo Draghi è caduto e la partita tra “Buona Destra” e “Cattiva Destra” è appena iniziata ma ha già avuto un succoso “antipasto a Genova” dove il sindaco Marco Bucci è stato riconfermato al primo turno con il 56% dei voti lasciando alle forze sovraniste solo le “briciole” .
Il sindaco Bucci aveva infatti firmato con altri “primi cittadini” un appello a Mario Draghi affinché ritirasse le sue dimissioni ma è stato subito sconfessato dal segretario regionale di Fratelli d’Italia Matteo Rosso che ha condannato l’iniziativa “bollandola” come personale e non rappresentativa di tutta la città .
E poi la contesa è proseguita nel consiglio comunale convocato martedì 19 luglio dove la minoranza di sinistra ha presentato un ordine del giorno a favore del cosiddetto “Ius Scholae”, ovvero del riconoscimento della cittadinanza italiana a tutti gli stranieri che nati in Italia o venuti a vivere nel “bel paese” prima di avere compiuto dodici anni hanno terminato un ciclo di studi di almeno cinque anni frequentando le nostre scuole .
Questa proposta era già stata avanzata da Cristiano di Pino, il coordinatore di Genova Domani, la seconda delle liste civiche nate a sostegno del sindaco Bucci ma la destra rappresentata in consiglio comunale non ci ha voluto sentire e ha votato compatta “no”, contribuendo alla sua bocciatura in modo decisivo.
Un’occasione sicuramente persa perché lo “ius scholae” non è una “cosa di sinistra” ma semplicemente di buon senso appoggiata anche dal Governatore Giovanni Toti e la sua approvazione si inserisce nel programma di una destra moderna che guarda al futuro e soprattutto cerca di integrare gli extracomunitari più meritevoli.
Stupisce che anche i “consiglieri di Vince Genova”, che dovrebbero rappresentare una destra migliore e diversa abbiano ceduto alla Lega e a Fratelli d’Italia, un’occasione senza dubbio persa per dimostrare che qualcosa in città sta veramente cambiando.
Ma anche la sinistra genovese non si è smentita e non ha smentito la sua storia quando ha bocciato un ordine del giorno presentato dalla Lega che invita il Sindaco e la Giunta a sensibilizzare la Prefettura di Genova e il Ministero dell’Interno affinché adottino tutte le misure necessarie per arginare l’arrivo di minori extracomunitari spesso refrattari ad ogni forma di integrazione laddove risultano essere di difficile collocazione e di difficile controllo all’interno dei centri a cui vengono affidati.
Tale richiesta nasce dal sempre più preoccupante fenomeno delle baby gang composte da minori extracomunitari che durante gli ultimi mesi hanno imperversato nella città di Genova, commettendo reati come rapine e stupri, in danno soprattutto di altri minori.
E sebbene questa preoccupante situazione sia stata stata denunciata anche da un quotidiano storicamente di sinistra come “Repubblica” non è stato ancora una volta sufficiente, perchè i consiglieri di sinistra hanno votato compatti “no”, ignorando una emergenza reale e concreta.
E allora ha veramente ragione il sindaco Bucci quando sostiene che l’ideologia non serve a nulla: Genova ha bisogno di buoni e validi amministratori che sappiano tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini ma anche valorizzare le “nuove leve” di italiani che magari non saranno nati nel nostro paese ma hanno assimilato in tutto e per tutto la nostra cultura.
E per questo serve una “buona destra” che tuteli l’ordine e la sicurezza ma che sia inclusiva e solidale con chi lo merita, superando pregiudizi e barriere politiche che appartengono ormai al passato.