I russi hanno colpito un edificio della Croce Rossa a Mariupol, la città martire della guerra intrapresa da Putin. A dare la drammatica notizia una responsabile ucraina: “A Mariupol gli occupanti hanno bombardato deliberatamente l’edificio del Comitato internazionale della Croce Rossa”, le parole su Telegram di Lioudmyla Denisova, incaricata dei diritti umani presso il Parlamento di Zelensky. La stessa ha specificato che non ci sono ancora riscontri su eventuali vittime o persone ferite. “L’aviazione nemica e l’artiglieria hanno fatto fuoco su un edificio segnato con una croce rossa su uno sfondo piano, che indica la presenza di persone ferite o civili e materiale umanitarie”, ha precisato la stessa Denisova. Un episodio gravissimo, sconcertante.
A Mariupol i russi hanno preso di mira l’edificio del comitato internazionale della Croce Rossa. Aerei e artiglieria dello zar hanno aperto il fuoco contro una struttura che esibiva una croce rossa in campo bianco. La commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova, commentando a caldo il bombardamento nella città posta sott’assedio ha aggiunto: “Questo è un altro crimine di guerra dell’esercito russo sulla base dello Statuto di Roma per la Corte penale internazionale e una enorme violazione della convenzione di Ginevra”.
Finora gli unici che avevano bombardato edifici e veicoli con la Croce Rossa erano stati gli uomini delle truppe della Germania di Hitler. Da qui l’accorato appello della responsabile ucraina: “Chiedo alla comunità mondiale di condannare queste azioni barbariche di un Paese occupante che bombarda un edificio della Croce Rossa e prendere misure per mettere fine a questa sanguinosa guerra in Ucraina al più presto possibile”.