Draghi in Algeria per salvare l’Italia dal ricatto russo

Il presidente del Consiglio ha partecipato oggi al IV vertice intergovernativo in Algeria, consolidando i rapporti tra i due Paesi nel settore energetico.

“L’Algeria è il nostro primo fornitore di gas e le quantità aumenteranno nei prossimi anni”, lo ha detto il premier Mario Draghi che, mentre qui c’è qualcuno che continua a fare i capricci, è al lavoro per salvare l’Italia dal ricatto di Putin.

Il vertice, co-presieduto da Draghi e dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, in particolare, ha visto la partecipazione dei ministri Di Maio, Lamorgese, Cartabia, Cingolani, Giovannini e Bonetti.

Draghi ha dichiarato che il vertice “ha confermato il nostro partenariato privilegiato nel settore energetico. In questi mesi, l’Algeria è diventato il primo fornitore di gas del nostro Paese” e l’annuncio dei 4 miliardi di metri cubi di gas dei giorni scorsi rappresenta “una accelerazione rispetto a quanto previsto” dagli accordi e “anticipa forniture ancora più cospicue nei prossimi anni”.

Un primo protocollo prevede lo scambio di informazioni ed esperienze in materia giudiziaria , carceraria (reinserimento sociale dei detenuti e prevenzione della radicalizzazione nelle strutture carcerarie) e di modernizzazione e digitalizzazione della giustizia. Un secondo memorandum è in materia di lotta alla corruzione, con una cooperazione bilaterale che guarda a trasparenza e prevenzione.

L’Algeria, era stato sottolineato prima del viaggio di Draghi, contribuisce in modo “determinante” all’azione del governo italiano di diversificazione delle fonti di approvvigionamento, essendo diventata in questi mesi il primo fornitore di gas dell’Italia.

L’ultimo accordo firmato con l’Algeria risaliva a pochi giorni fa. La società energetica algerina Sonagrach ha deciso di aumentare il volume delle sue forniture di gas all’Italia di altri 4 miliardi di metri cubi a partire da questa settimana. Le maggiori forniture saranno consegnate a Eni e alle società partner.