“Il fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri: la destra ha cultura, deve solo affermarla”… forse dovrebbe anche leggerla, aggiungiamo noi. Questa frase, pronunciata dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano qualche mese fa, ha suscitato grande scalpore e un’ondata di critiche. Tuttavia, alla luce di quanto successivamente dichiarato dallo stesso ministro al Premio Strega, tutto si spiega.
Sì, perché Sangiuliano, intervistato durante il più importante premio letterario nazionale, il Premio Strega, dove ha votato in qualità di giurato, ha così esordito: “Le storie raccontate dai romanzi arrivati in finale fanno riflettere, proverò a leggerli“. Incredula, l’intervistatrice Geppi Cucciari ha chiesto al ministro se avesse letto i titoli finalisti e, dopo la marcia indietro di Sangiuliano, ha smorzato con una battuta: “Oltre la copertina, intendo”….
A Sangiuliano, i libri fanno riflettere talmente tanto che non può esimersi dal dare un giudizio, che per lui si trasforma in un’ordalia, quel giudizio di Dio richiesto in vertenze che non si potevano o non si volevano regolare con mezzi umani. Il mezzo umano, in questo caso, sarebbe la lettura e il Ministro, pur ammettendo di non aver ancora letto i libri, ha comunque detto che ci proverà.
Con Dante, non sembra esserci riuscito, mentre con i romanzi dello Strega ha gettato subito la maschera. Ma in futuro, chissà, potrebbe trovare il tempo… di leggerli.
Purtroppo, il ministro italiano della Cultura è in linea con il Paese: sul fronte della lettura, siamo tornati ai livelli del 2000. Meno del 40% della popolazione di 6 anni e più legge, tre punti percentuali sotto il livello di 20 anni fa, secondo le statistiche dell’Istat. Non siamo mai stati grandi lettori come nazione e ci confermiamo a livelli bassi, nonostante la percentuale di diplomati e laureati sia cresciuta in questi 22 anni.
Secondo gli studi condotti dal Centro per il libro e la lettura (CEPELL) e dall’Associazione Italiana Editori (AIE), presentati al Salone del libro di Torino, la fascia di età che meno si dedica alla lettura è quella tra i 15 e i 17 anni, principalmente nelle regioni del Sud. Inoltre, secondo lo studio di Pepe Research in collaborazione con l’AIE, la percentuale delle persone che leggono è diminuita negli anni: se nel 2019 il 65% degli italiani leggeva, la percentuale è scesa al 59% nel 2020 e al 56% nel 2021.
Gli studi attribuiscono questa diminuzione alla situazione socio-economica della popolazione e alla nuova immagine che i ragazzi hanno della lettura: molti di loro, infatti, pensano che leggere sia inutile, a volte difficile e, spesso, estremamente noioso, preferendo trascorrere le loro giornate sui social o, comunque, con il telefono in mano.
È un vero peccato, poiché la lettura non solo rinforza le abilità di pensiero analitico, ma migliora anche le abilità di scrittura, aiuta a gestire lo stress, stimola la mente, amplia le conoscenze, potenzia la memoria e sviluppa una maggiore attenzione. E questo vale per tutti, anche per Sangiuliano. Anzi, per lui vale doppio, perché, in qualità di Ministro della Cultura, dovrebbe dare l’esempio.
Un dubbio ci rimane chissà per chi avrà votato Sangiuliano tra i finalisti dello Strega….