Meno male che Dibba c’è!!! Eh sì, sennò chi mai potrebbe raccontarci la verità tenuta occulta da quell’internazionale novordinemondialista, rigorosamente sorosiana, che ormai governa tutti gli aspetti dell’umana gente, primo fra tutti l’informazione? Meno male che c’è lui, che gira per il mondo e ci svela i segreti nascosti che si celano dietro ogni evento e ogni accadimento. Dopo varie tappe terzomondiste, ignorate dai più e del tutto ininfluenti per le sorti dell’informazione, il Dibba tour, in questi giorni, sta facendo tappa nientemeno che in Russia perché è “importane sentire l’altra parte” . E, casualmente – da sottolineare la mano del fato nelle esplorazioni del Dibba – scopriamo un mondo che non avremmo mai sospettato esistere.
Scesi nella tana del Bianconiglio, guidati da tale autorevole guida al cui confronto Virgilio era un boy scout, scopriamo che la Russia è un paese bellissimo, democraticissimo, attaccatissimo al proprio leader, Padre del popolo, Vladimir Putin. Insomma un paradiso terrestre governato da un amabile signore che, come un pater familias, pone la propria mano guaritrice sul povero popolo russo vessato da secoli da quegli occidentali filo americani così brutti e cattivi che vogliono imporre la dittatura liberale dove regna l’armonica democrazia post-sovietica. Grazie al Dibba scopriamo che le sanzioni non funzionano per nulla, anzi son controproducenti quindi sarebbe meglio toglierle (ovvio, nel nostro interesse, non per Putin, sia mai!). Non è vero che l’economia russa sia sull’orlo del collasso tanto che due esperti come Elvira Nabiullina e Herman Gref abbiano sottolineato come ci vorranno almeno 10 anni affinchè il Paese si riprenda economicamente; tutto questo non conta per il Dibba, perché secondo l’autonominato reporter, il popolo russo sta con Putin. Le sanzioni hanno fallito e hanno avuto il solo effetto di compattare la popolazione con il democraticissimo leader. Perché se prima qualcuno poteva interrogarsi sui metodi terroristici e mafiosi tenuti dall’ex colonnello del KGB, oggi nessun russo potrebbe mai dubitare del proprio amor patrio e della sacra ortodossa guida suprema. E ciò non perché Putin sbatte in galera o ammazza chiunque osi manifestare un pensiero contrario alla sua dittatura (chiedere di Anna Politovskaja in caso di dubbio), ma perché le sanzioni hanno fallito e tutti amano Zio Vlad.
L’inversione della realtà in salsa Lavrov deve essere stato uno dei primi corsi che la Casaleggio & Associati ha propinato ai Cinquestelle delle origini. Evidentemente è una skill che fa curriculum. Ma torniamo al Dibba. Le sui intuizioni rivoluzionarie sono limitate a Mosca? L’amore verso Putin si esaurisce appena varcati i confini della capitale? Giammai! L’amore, per natura, non conosce confini nemmeno quando questi sono piuttosto ampi. Trascende la geografia e si espande urbi et orbi, tanto più quando si coniuga alla ricerca della verità. Infatti, il nostro giornalista ex (fino a quando?) cinquestelle ha pensato bene di estendere la ricerca della verità ben oltre la capitale, andando a toccare ogni landa innevata e ghiacciata dell’impero. Si sa, a Mosca scoprire le cose è facile, ma la vera sfida è altrove. Percisamente, in quella fredda Siberia teatro di deportazioni di massa dall’alba dell’umanità (russa) sotto qualsiasi regime, e che oggi coinvolge gli ucraini democraticamente trascinati via dal Donbass. E proprio lì, a Irkutsk, dove il tempo si è fermato al 1917, e probabilmente ancora non sanno che Stalin è morto, si trovano, per il Dibba, i più accaniti supporter di Putin. Attendiamo ansiosamente novità e tanti cuoricini.
Bravo Dibba, grazie di esistere! Grazie della tua opera meritoria a servizio della russa verità, perché senza di te continueremmo a pensare che Putin sia un dittatore sanguinario, che abbia invaso l’Ucraina in modo vigliacco e illegittimo, che le sanzioni sono l’unica soluzione – a meno di non muovere un guerra mondiale boots on the grounds – per arginare l’imperlialismo post-sovietico. Insomma, continueremmo a credere a quella realtà parallela che la Spectre mondiale continua a propinarci a suon di media allineati, mentre grazie a te possiamo penetrare l’arcano di ciò che si nasconde oltre quel che appare. Grazie alla tua informazione libera, si apre una breccia di democrazia e verità nell’Occidente autocratico e dittatoriale che sacrifica ogni informazione plurale (al punto di ospitare propagandisti del Cremlino in ogni trasmissione, ma questo Dibba non lo sa!) all’altare del pensiero rigorosamente unico (mica come in Russia!). Lode a te, Dibba, novello Giasone a caccia del moderno vello d’oro della (post)verità!