Il leader del Movimento 5 stelle ha dichiarato che nel biennio 2021-2022 le misure adottate dal suo governo hanno fatto registrare una crescita dell’11% del Pil, mentre con l’attuale esecutivo si starebbe andando indietro. Insomma, se ci siamo risollevati durante la pandemia è stato merito del Conte 2.
Ispirandosi alla cantante Shakira – che rivolgendosi all’ex Piquè l’aveva accusato di aver rimpiazzato una Ferrari (lei) con una Twingo (la nuova fidanzata) – l’avvocato del popolo ha detto sui social: “A Meloni abbiamo lasciato un’Italia che correva come una Ferrari, oggi ci ritroviamo una bici con la pedalata assistita. Il +11% di Pil del biennio 2021-22 generato dalle nostre misure è uno sbiadito ricordo. Con Meloni nel secondo trimestre di quest’anno -0,4% di Pil”. E il governo Draghi, che c’è stato in mezzo, dove lo mettiamo? Se proprio volessimo insistere nel ragionamento, la Ferrari citata da Conte sarebbe quella guidata dall’ex numero uno della Bce. Tra le misure che avrebbero contribuito a questa incredibile crescita il Superbonus, difeso strenuamente da Conte. “È certificato da Nomisma che 1 euro investito nel Superbonus ha generato 3 euro di valore economico”, ha detto l’ex premier, che pare ignorare totalmente però che tale misura ha comportato una spesa complessiva di 120 miliardi.
Malafede o propaganda? Non si può dar torto a Riccardo Puglisi, professore di Scienza delle Finanze all’Università degli Studi di Pavia, che su X/Twitter ha scritto che la lettura del post di Conte ha provocato l’autocombustione di tutti i testi di macroeconomia, per buon senso di solidarietà scientifico-disciplinare. Difatti il leader di M5s non ha fatto alcuna allusione al fatto che nel 2020, a causa della pandemia, del lockdown e delle numerose misure restrittive adottate proprio dal suo esecutivo, il prodotto interno lordo dell’Italia era calato dell’8.9%. Per questa ragione la tanto elogiata esplosione del Pil dell’11% durante i mesi successivi non è altro che un recupero del crollo precedente.