Come Matteo Salvini si serve del cristianesimo di frangia e dell’esoterismo in politica

Un aspetto non ancora evidenziato della politica salviniana è quello di una comunicazione inedita di stampo cripto cristiano esoterico che ci riporta indietro di molti anni ai tempi di certi regimi condannati e sconfitti dalla storia. 

Tutto è cominciato con un rosario che la narrazione della Bestia vuole fosse stato offerto a Salvini da una vecchina presente ad un suo comizio. Un rosario prima esposto alla folla plaudente, poi baciato in modo plateale in più occasioni poi brandito contro gli avversari politici con un gesto quasi esorcistico. Poi il Vangelo agitato come un’arma, quindi il richiamo ai santi protettori, al cuore immacolato di Maria. Poi la madonna di Medjugorje e Padre Pio. E a seguire tutti il repertorio del cattolicesimo popolare, quello più viscerale ed esibizionistico. 

Fin qui si poteva parlare di una metodica di comunicazione folcloristica tipica del personaggio: un misto di furbo opportunista e narcisista esibizionista. Ma poi si è passato all’attacco frontale al papa. Si badi bene, non ad una critica a certe formule inedite di apostolato e di linguaggio che pure avrebbe trovato piede tra teologi fondamentalisti  ma ad un attacco beffardo, blasfemo culminante in una scenetta che cercava di mettere in ridicolo l’ uomo prima ancora che la sua figura nell’ambito della Chiesa. 

Un comportamento, questo di Salvini m, che crea proselitismo in frange marginali di un cristianesimo al di fuori degli schemi o peggio in gruppi, più o meno palesi, fortemente contro la Chiesa cattolica e il papato. Tanto che uno strenuo paladino di Salvini diventa quel Meluzzi, autoproclamatosi vescovo ortodosso, le cui esternazioni lasciano perplessi per forma e contenuti. Ciò detto non devono stupire le dichiarazioni di Salvini che affida la sua missione di salvezza del suolo della patria a Dio e alla Madonna e fa della sua politica quasi una crociata divina. 

Quali saranno gli sviluppi di tale forma di propaganda?  Non stento a credere che in seguito ad inevitabili tracollo del consenso il personaggio Salvini cadrà sempre più nelle caratteristiche di un grottesco agitatore di popolo, un invasato assatanato, squallida caricatura di un Savonarola dei tempi moderni.