E se le riforme, che nel 2018 erano state un tentativo di tenere unito il centrodestra, oggi rappresentino la pietra tombale sull’alleanza che fu?
Indizi e prove a riguardo ce ne sono diversi. A cominciare dalla proposta di elezione diretta del presidente della Repubblica: sostenuta anni fa da Lega, FIe FdI, è stata fatta morire in commissione dai deputati del Corroccio e degli azzurri, che hanno abbandonato al proprio destino quella Giorgia Meloni prima firmataria della legge per il presidenzialismo. Ed è chiaro che IoSonoGiorgia oggi non possa bersi la balla dell’”incidente di percorso” usata da forzisti e salviniani e urli al boicottaggio, segnando ancora una volta la distanza che c’è tra la leader all’opposizione e i partiti che sostengono il Governo Draghi.
C’eravamo tanto amati ma oggi non ci amiamo più? Pare proprio di sì, e la morte della proposta sul presidenzialismo, dopo la spaccatura sulla rielezione di Mattarella, certifica di fatto la fine del centrodestra come è stato fino ad oggi concepito. Anche in merito al conflitto in Ucraina le reazioni di Lega e FDI sono state diverse, con la Meloni in veste responsabile che ha condannato subito l’attacco, e con Salvini invece in difficoltà a smarcarsi dall’amico Putin, collezionando persino la nota figuraccia planetaria in Polonia.
Il blocco sovranista, che all’apparenza sembrava granitico, in Italia non esiste più, e le prossime elezioni amministrative lo sanciranno in maniera ancora più evidente. Come a Palermo, tra le più importanti città al voto, dove FdI sosterrà la corsa a sindaco di Carolina Varchi, già deputata, mentre il resto dell’area moderata di centrodestra, tra cui la Buona Destra, appoggerà la candidatura dell’ex rettore Roberto Lagalla. Anche alle Regionali in Sicilia i meloniani andranno probabilmente per conto proprio, riproponendo il governatore uscente Nello Musumeci, su cui però non converge il resto dell’universo del centrodestra. E che dire di Verona, dove la Buona Destra ha già annunciato il proprio supporto al candidato sindaco Flavio Tosi, sostenuto da Forza Italia, con Lega e FdI invece schierati (ma i salviniani senza molta convinzione, in realtà) con Federico Sboarina? E per le Regionali del prossimo anno in Lombardia, FdI procede spedita con la “sua” Daniela Santanchè, senza la volontà di sedersi ad un tavolo con gli ormai ex alleati.