Caso Caivano, è l’ora di investire seriamente sulle periferie

Nel cuore dell’Italia, a Caivano, una tragedia ha scosso le coscienze e ha messo in luce una realtà che non possiamo più ignorare. Le violenze subite da due bambine in questa piccola città della provincia di Napoli hanno rivelato un degrado angosciante, un caos illegale e un’assenza delle istituzioni che hanno prolungato il tormento di una comunità già fragile. Questo non può più essere ignorato, ed è un segnale che richiede una profonda riflessione sulla prossima legge di bilancio.

È chiaro che le politiche pubbliche degli ultimi anni, caratterizzate da una visione a breve termine e da favoritismi di categoria, hanno contribuito al declino del nostro Paese e alla proliferazione di situazioni simili a Caivano in tutto il territorio italiano. L’indifferenza politica nei confronti dei beni comuni, come l’istruzione, la sanità e la riqualificazione delle periferie, ha portato all’accumulo di problemi che ora richiedono una soluzione concreta.

La politica italiana ha troppo spesso risposto alle richieste immediate dei cittadini, senza offrire una visione a lungo termine. Questo ha alimentato politiche di bilancio elettoralistiche e miopi, che hanno contribuito a far crescere il debito pubblico senza un corrispondente aumento del capitale sociale del Paese. L’occupazione è rimasta bassa, e il debito è stato trasferito alle generazioni giovani e future.

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Per cambiare questa situazione, è fondamentale cambiare le priorità. L’istruzione, a partire dagli asili nido e dalle scuole dell’infanzia, deve essere al primo posto. Le scuole devono diventare luoghi accoglienti, efficienti e sicuri, dove i ragazzi possano apprendere senza paura di bullismo. Gli insegnanti meritevoli devono essere valorizzati, mentre quelli negligenti devono essere penalizzati.

La salute, il lavoro e la riqualificazione urbana devono occupare una posizione di rilievo già a partire dalla prossima legge di bilancio. Questo sforzo richiede il coinvolgimento di tutti, dalle competenze individuali alla collaborazione del terzo settore. Il Paese ha bisogno di un impegno comune, non di polemiche divisive.

Caivano ci ha dato un monito. Non possiamo più permetterci una politica myope e irresponsabile. La prossima legge di bilancio deve mettere al primo posto i beni comuni e garantire un futuro migliore per l’Italia e le sue generazioni future.