Cardarelli nel caos e De Luca scarica ogni responsabilità

Emergenza sanitaria a Napoli ed in Campania. Lo spettacolo indegno offerto dall’Ospedale Cardarelli, con il Pronto Soccorso letteralmente invaso da pazienti, stipati ai limiti della decenza nelle sale del nosocomio partenopeo, ha per l’ennesima volta messo alla luce le pessime condizioni in cui versa la sanità campana. Una situazione insostenibile che ha visto 25 dottori proporre le dimissioni di massa degli operatori del settore, poiché il disagio vissuto in primis dai degenti, ma anche da medici ed infermieri ha raggiunto il limite della umana sopportazione.

“Non è possibile assistere alle scene apocalittiche degli ultimi giorni. E’ giunto il momento per le Istituzioni regionali di assumersi tutte le responsabilità”. Usa parole di fuoco Alberto D’Erasmo, coordinatore campano della Buona Destra, secondo il quale “i cittadini continuano a pagare a caro prezzo la politica di sistematica chiusura dei reparti di Pronto Soccorso avviata già ai tempi del governo Caldoro e portata avanti colpevolmente dall’amministrazione De Luca”. D’Erasmo rincara la dose: “le proteste degli ultimi giorni mi indignano ma non mi meravigliano. A Napoli da decenni manca un piano ed una strategia di gestione ospedaliera. Invece di colpire i tanti sprechi della sanità, si è pensato bene di chiudere i centri di pronto soccorso del Loreto Crispi, del Loreto Mare, del CTO e di depotenziare strutture mediche quali l’Annunziata e l’Ospedale San Gennaro che riuscivano a servire una fetta importante della platea cittadina. E adesso qual è il risultato? Che il Cardarelli è di fatto l’unico Pronto Soccorso chiamato a coprire una fascia di utenza troppo vasta e con la pandemia il tempo di attesa per il ricovero e l’assistenza è aumentato a dismisura”. L’analisi impietosa del leader campano della Buona Destra, trova riscontro in datiinquietanti: “I Sanitari del Pronto Soccorso del Cardarelli denunciano una media di 150 pazienti assistiti per ogni turno da non più di tre dottori. E lo stesso rapporto sproporzionato si registra per gli infermieri. In questo quadro desolante i degentisono costretti ad attendere per ore su barelle o altre postazioni di fortuna. E questo sarebbe un servizio sanitario efficiente? Sul punto cosa ha da dire l’esecutivo regionale? Piuttosto che scaricare le responsabilità sul Governo Nazionale, De Luca & Co farebbero bene a dare risposte concrete ai cittadini.”

Alberto D’Erasmo, preannuncia una mobilitazione del partito a tutela degli interessi della collettività: “presenteremo a breve come coordinamento regionale della Buona Destra, una missiva indirizzata al Governatore De Luca, nella quale proporremo alcuni interventi da varare con la massima urgenza, per consentire la normalizzazione del quadro sanitario campano. Una strada da seguire è quella tracciata dal prof. Franco Corcione, ordinario di chirurgia generale del Policlinico Federico II, secondo il quale i Policlinici devono aprire aree di Pronto soccorso di primaria grandezza. Organizzeremo sit in e banchetti per presentare la nostra visione di servizio sanitario, perché una cosa è certa: non è giusto che a pagare le inadempienze della classe politica siano sempre e soltanto i cittadini di Napoli e della Campania”.