Stare a scommettere su ogni possibile apertura russa per mettere fine al conflitto in Ucraina è umano, ma è un errore che l’Occidente non può permettersi. Perché dopo l’ottimismo di ieri per le notizie che arrivavano dai negoziati di istanblu, ci ha pensato subito il Cremlino a smorzare gli entusiasmi. “Al momento non possiamo segnalare nulla di molto promettente o di svolta. C’è molto lavoro da fare” ha detto ai giornalisti il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, ribadendo la posizione del Cremlino.
Perché è chiaro che non si possa parlare di trattato di pace se un trattato ancora non c’è. Ed è per questo che il sostegno dell’Occidente all’Ucraina deve essere ancora più forte, perché Putin va combattuto fino alla fine. Sperare nella pace o almeno nel cessate il fuoco è legittimo, ma può rivelarsi inutile e anche stupido: bisogna agire in altro modo, con l’opposizione ferma all’invasione russa. Soprattutto l’Europa non può solo tifare per la pace ad ogni costo, affidandosi alla speranza, perché la guerra va combattuta. Putin va combattuto. Soprattutto quando all’ordine del giorno, e il Cremlino lo ha appena ribadito, non c’è alcun trattato.