«Il Paese ha consapevolmente scelto di andare avanti sulla strada del populismo», queste le parole del leader di Azione, Carlo Calenda, in conferenza stampa al comitato elettorale del Terzo polo, al fianco di Mariastella Gelmini, Elena Bonetti, Mara Carfagna e Ettore Rosato. «C’è un paradosso, perché il 50% degli italiani dichiara di apprezzare l’operato di Draghi. C’è da riflettere sul fatto che apprezziamo Draghi e Mattarella e poi la maggioranza vota politici che rappresentano il modo opposto di fare politica», ha proseguito l’ex ministro visibilmente amareggiato.
«L’elettore è Re in democrazia, ma questa dinamica che porta a votare chi urla di più, come fosse il televoto è quello che ha fatto declinare l’Italia. È un rischio mortale con la recessione e la guerra», ha insistito Carlo Calenda. Per il leader di Azione, «il centrodestra non dura sei mesi e porterà l’Italia al caos». L’ex ministro ha detto poi rispondendo ad una domanda: «Mi dispiace che Emma Bonino non entra in parlamento, il PD l’ha usata contro di me». La candidata del centrosinistra infatti ha vinto la “sfida” contro Calenda nel collegio uninominale Lazio 2, ma il risultato non è bastato all’esponente di +Europa per entrare in Senato. A trionfare è stata Lavinia Mennuni, la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, che ha portato a casa il 36,30% delle preferenze (199.228 voti). Il leader di Azione è arrivato terzo, raccogliendo 77.211 voti, pari al 14,07% delle preferenze, ma verrà comunque eletto al Senato grazie al proporzionale.
In conferenza stampa Matteo Renzi non c’era, ha votato domenica mattina nella sua Firenze, poi è partito alla volta del Giappone per partecipare ai funerali dell’ex primo ministro Shinzo Abe.