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Brigatisti non estradati, Macron contro la sua magistratura

“Chi è coinvolto in reati di sangue sia giudicato in Italia”. Il presidente francese Emmanuel Macron, in conferenza stampa a Madrid al termine del vertice dei capi di Stato e di governo della Nato, va contro i giudici francesi che hanno negato l’estradizione e ribadisce che i dieci ex attivisti italiani dell’estrema sinistra rivendicati dall’Italia per il loro ruolo durante gli “anni di piombo” siano “giudicati sul suolo italiano. “Ho appoggiato la richiesta del governo italiano di estradare questi brigatisti”, ha dichiarato il presidente francese”.

La decisione con cui la giustizia francese ha negato l’estradizione in Italia ai dieci ex terroristi arrestati nel 2021, inclusi Giorgio Pietrostefani, tra i fondatori di Lotta Continua, e l’ex brigatista rossa Marina Petrella, “non l’ho vista per iscritto, ma spetta a noi nelle prossime ore valutare se è possibile un ricorso in Cassazione o, in ogni caso, se ci sono delle vie giurisdizionali che ci permettano di andare più lontano”, ha detto.

“Non posso dire di più se non reiterare la volontà politica, che è stata di collaborare con il governo italiano su questa materia, cosa che ho fatto in coerenza con quella che è sempre stata la linea della Francia. Tutto dipende ora da questioni giuridiche e giurisdizionali”. Per definizione, continua, “non commento le decisioni della giustizia francese. Ho detto che politicamente appoggiavo e sostenevo la richiesta del governo italiano”.

“Per questi brigatisti, ricordo qual è da sempre la dottrina francese: la Francia non aveva respinto che le richieste di estradare persone che non erano implicate in reati di sangue. In questo caso, queste persone sono coinvolte in reati di sangue e meritano di essere giudicate sul suolo italiano. Questa è una questione di rispetto dovuto alle famiglie delle vittime e alla Nazione italiana”, conclude.