“Con il nostro programma ci impegniamo a ridurre la pressione fiscale sul comparto immobiliare, a partire dall’eliminazione dell’Imu per gli immobili occupati o inagibili e ad introdurre una cedolare secca per tutti gli affitti. Per rilanciare il mercato immobiliare e consentire a tutti di acquistare una casa e anche per rilanciare l’edilizia, che è un settore trainante per la nostra economia, noi introdurremo anche una tassazione unica per l’acquisto della prima casa e cioè un’imposta di solo il 2%”, le parole di Silvio Berlusconi, che in attesa del 25 settembre delizia gli Italiani con le pillole del programma di Forza Italia. Peccato però che la sua non sia una novità.
“Dopo la sbugiardata sulla flat tax, ora la destra cerca disperatamente qualche tassa da rendere piatta. Peccato che (escludendo le imposte ipotecaria e catastale da 50 euro l’una) per chi acquista da un privato l’imposta sulla prima casa è già al 2%, si chiama imposta di registro. Quindi non si capisce in cosa consista questa proposta di Berlusconi”, ha dichiarato il responsabile economico di Italia Viva e presidente della Commissione Finanze della Camera Luigi Marattin.
Immediato anche il commento del leader di Azione Carlo Calenda, che ha sbottato esclamando: “Siamo oltre le comiche”. Che dire? È stata quella di Berlusconi un’altra pillola di programma decisamente amara. Voleva calare l’asso della lotta alla pressione fiscale, ma gli è andata male.