Le elezioni del 2020 hanno rappresentato le consultazioni più combattute dalle controverse presidenziali del 2000, con il presidente uscente Donald Trump che aveva rifiutato di riconoscere la sconfitta subita nei confronti del candidato democratico Joe Biden, presentando numerosi ricorsi giudiziari costantemente respinti (alcuni sono stati respinti da giudici nominati dallo stesso Trump).
La Georgia aveva rappresentato uno degli stati maggiormente interessati dagli sforzi del Tycoon di rovesciare le elezioni. Il Peach State con i suoi 16 elettori era risultato decisivo per la vittoria del democratico Joe Biden, ottenuta con circa 12mila voti di scarto. A seguito dei risultati, il Presidente Trump aveva cercato di fare pressioni sul Segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger, nello stato della Georgia infatti la carica di Chair dell’Election Board, ossia l’individuo incaricato di supervisionare il processo elettorale, è affidata al Segretario di Stato.
Durante una telefonata, la cui registrazione era stata successivamente diffusa dal Washington Post, il Presidente Trump aveva fatto forti pressioni su Raffensperger per spingerlo a “trovare” i circa 12mila voti di scarto allo scopo di rovesciare l’esito delle elezioni. Il Segretario di Stato si era tuttavia rifiutato di eseguire il volere del Presidente, asserendo che lo scrutinio fosse stato condotto nel modo corretto. Le azioni di Raffensperger avevano suscitato le ire del Presidente Trump, che lo aveva accusato di essere un RINO (Republican in name only). Il Governatore dello Stato Brian Kemp si era ben presto unito a Raffensperger nella lista dei nemici del Presidente Trump,colpevole di aver certificato i risultati delle elezioni, l’ex Presidente aveva dichiarato di vergognarsi di averlo appoggiato e ha apertamente chiesto le sue dimissioni.
Il Tycoon aveva quindi provveduto a reclutare due politici cospirazionisti sostenitori delle teorie del complotto sulle Elezioni del 2020 allo scopo di sconfiggere alle primarie i due funzionari, nello specifico i politici reclutati sono stati l’ex Senatore David Perdue e il membro della Camera dei Rappresentanti statale Jody Hice. Tuttavia, il tentativo si è rivelato infruttuoso. Il Governatore uscente Brian Kemp (sostenuto dall’ex Viceprsidente Mike Pence in rotta di collisione con Trump), aveva infatti annientato lo sfidante David Perdue ottenendo il 73% dei voti, nella Contea di Fulton (la più popolosa dello stato) lo scarto tra i due candidati era stato abissale, con Kemp in grado di ottenere l’81% delle preferenze.
Ancora più clamorosa è stata la riconferma del Segretario di Stato Raffensperger, il quale dato inizialmente in difficoltà nei sondaggi, aveva ugualmente scelto di ricandidarsi asserendo: “Se il buono abbandona il campo e lo lascia al cattivo, il cattivo vincerà”. Il Segretario di Stato uscente ha condotto una sana campagna elettorale, difendendo le sue azioni e asserendo di aver rispettato la legge, il funzionario ha inoltre scritto un libro denominato “Integrity Counts”, nel quale ha parlato della sua esperienza. Le elezioni sono terminate con una netta affermazione di Raffensperger che ha sbaragliato il cospirazionista Hice ottenendo il 52% dei voti.
Le Primarie in Georgia hanno rappresentato la più significativa sconfitta elettorale per l’ex Presidente Donald Trump da quando ha lasciato l’incarico e hanno mostrato tutti i limiti della sua influenza. Tali consultazioni hanno altresì lanciato un chiaro segnale, l’elettorato repubblicano è stufo di vagheggiamenti su inesistenti brogli elettorali e di folli teorie cospirazioniste, le elezioni del 2020 sono ormai un argomento appartenente al passato e gli elettori paiono maggiormente intenzionati a concentrarsi sui reali problemi del paese. In ultima analisi, tali elezioni hanno mostrato che la “buona destra” americana, fondata sui principi di onestà, integrità e amore per lo stato, è tutt’altro che morta.