Simboli e messaggi sinistri compaiono in provincia di Roma nel momento in cui il Cremlino continua a massacrare gli ucraini, sostenendo che l’”operazione speciale” è necessaria per denazificare il Paese.
“Festa della Vittoria, l’Unione Sovietica libera l’Europa dal nazifascismo”: è questo lo slogan con cui, per il prossimo 8 maggio, la sezione del Pci Monti Prenestini-Casilina ha organizzato un evento a Zagarolo. E, nel manifesto, la Z di Zagarolo è la stessa diventata il simbolo dell’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. Se pensate sia uno scherzo, ci dispiace ma non lo è.
Nel manifesto pubblicato dal Pci si vuole celebrare la vittoria dell’Unione Sovietica sul nazismo ed aprire un dibattito sul significato della campagna russa in Ucraina. “Oggi – si legge – in un mondo in cui vige una narrazione unica, nella quale vengono riabilitati opportunisticamente simboli e gesta dei nazifascisti, con una Nato ed una Ue che armano il Battaglione Azov Nazista e Banderista e che vede l’Italia in prima fila contro la Resistenza del Donbass e nell’invio di armi contro i loro alleati russi, attraverso questa iniziativa vogliamo ribadire i concetti cari al Partito Comunista Italiano”.
“Siamo contro e condanniamo ogni forma di equiparazione fra nazismo e comunismo”, prosegue ancora il manifesto, ripercorrendo l’articolo 11 della Costituzione – “l’Italia ripudia la Guerra” – ma anche la ideologia comunista: “Siamo per un’Europa dei Popoli, che vada da Lisbona agli Urali, per un’Ucraina neutrale e antifascista, che funga da ponte tra Asia e Europa, per una collaborazione con la Russia, per la PACE E LA PROSPERITA’ del Continente Europeo che deve liberarsi dal Giogo degli Stati Uniti d’America”. Il punto è quello molto spesso rivangato dalla sinistra radicale, ovvero l’uscita dell’Italia dalla Nato.
Ideologia da quattro soldi a parte, sarebbe bene ricordare agli iscritti (ma quanti saranno?) che con la scusa della denazificazione Putin sta distruggendo una nazione sovrana e commettendo atroci crimini di guerra.