Tre settimane fa, Putin ha invaso l’Ucraina con la scusa di impedirle di entrare nella Nato. Una menzogna alla quale non credono più neppure i ragazzini. A tre settimane di distanza dall’inizio della invasione, nei negoziati tra russi e ucraini non si parla neppure lontanamente di un ingresso di Kiev nella Nato. Anzi, Zelensky ha proposto soluzioni alternative che garantiscano la sicurezza del suo Paese. La Nato invece non ha garantito una no-fly zone su Kiev per evitare incidenti che potessero esasperare il conflitto. Anche quando droni russi sono caduti nei Paesi membri della Allenza, ci si è limitati ad osservare senza ritorsioni.
Ma per La Verità, il giornale diretto da Maurizio Belpietro, “a capo della Nato serve un italiano che inverta la deriva anti Russia”, come se fosse colpa del Patto Atlantico se lo squilibrato del Cremlino abbia deciso di distruggere un Paese fratello prima di accorgersi che le cose stanno andando storte. “La guida a trazione nordica” della Nato, scrive ancora La Verità, “ha favorito le ostilità, a discapito della sicurezza europea”, sicurezza europea che però in questo momento è minacciata da Putin non dal “nordico” Stoltenberg. Sembra assurdo doverlo ricordare ma è così. Andiamo avanti.
Ovviamente per l’Italia le minacce “arrivano dal fronte sud” del mediterraneo e non da Est, come se in Europa orientale gli ucraini lanciassero fiori al passaggio dei carri armati di Putin o i libici si preparassero a invadere la Sicilia, e ancora ecco che spunta “la dissennata mattanza in Iraq scatenata dal presidente americano Bush e dal premier inglese Blair”, che ci sta sempre bene buttarla nel calderone. Come se Zelensky fosse un dittatore che gasava le sue minoranze interne.
Fino alla considerazione finale, per cui un italiano alla guida della Nato potrebbe difendere meglio “gli interessi della Europa”, cioè, a rileggere il titolo, “invertire la deriva anti-russa”. Ora, al di là del gioco tutto da giocare, e ci mancherebbe anche per l’Italia, sulla prossima poltrona alla Nato (che sembra essere l’unico interesse de La Verità in un mondo che cambia con prepotente velocità), quello che proprio non convince è il tentativo di far passare quella irreale rappresentazione dei fatti per cui ci siamo persi Putin, il nostro coscienzioso vicino con il quale fare affari. Che se Putin ha attaccato la Georgia, annesso la Crimea, invaso la Ucraina è stata tutta colpa nostra che lo minacciavamo.
E che se dopo essersi ripreso la Ucraina, la quale Ucraina, in fondo, perché questo è il senso, era una provincia russa, volesse continuare nella applicazione del suo piano neoimperiale e beh, che sarà mai, tanto che fa, qualche milione di profughi in Europa, un paese distrutto e la minaccia sul Vecchio Continente non dovrebbero mica preoccuparci. Draghi invece si preoccupi degli sbarchi a Lampedusa, sembra suggerire l’autore del pezzo, mandando alla guida della Nato un italiano. L’impressione leggendo articoli come questo è che la verità non sia proprio di casa a La Verità.