Occhi del Copasir puntati su Forza Russia, il nascente partito dei putiniani d’Italia, sedicente pacifista ma animato più dalla volontà di porsi come bastian contrario rispetto al sentire comune per guadagnare qualche minuto di visibilità nei talk e sui social. Di Forza Russia farebbero parte esimi esperti di geopolitica di altissimo calibro: l’ex pentastellato Vito Petrocelli, mai espulso dal Movimento di Conte; il giornalista filo sovietico Michele Santoro; l’inossidabile professore Alessandro Orsini; il sindacalista Giorgio Cremaschi; il giornalista Fulvio Grimaldi; gli storici Liciano Canfora e Angelo d’Orsi; il filosofo Diego Fusaro; e, dulcis in fundo, l’immancabile ex grillino Alessandro Di Battista, che lui sta ovunque e da nessuna parte, e quindi dove lo metti slo metti va bene. Il quotidiano Il Corriere della Sera ha svelato i nomi dei componenti del nuovo fantomatico raggruppamento, in procinto anche di metter su una lista per le Politiche, anticipando anche un’indagine del Copasir che sarebbe già in possesso dei membri di Forza Russia e starebbe verificando se la nuova formazione politica riceva o abbia ricevuto denaro da Mosca per propagandare le ragioni, inaccettabili, del Cremlino in Italia.
“Ormai nel nostro Paese c’è un neo maccartismo dilagante, che continua a crescere e non credo si fermerà – attacca il senatore Vito Petrocelli tramite Adnkronos -. Non è una novità. Dal giorno in cui ho votato contro la risoluzione del governo sull’invio delle armi in Ucraina è sempre stato così. Non mi sorprende. È un clima che non mi piace, un neo maccartismo appunto, e non credo finirà. Una lista pacifista? Io non escludo nulla al 100% ma allo stato attuale non mi riconosco in nulla. Del resto lo avevo detto anche a Conte che non avevo intenzione di tentare una nuova candidatura parlamentare, per me il terzo mandato era fuori luogo. Preferirei fare altro, lavorare nel contesto delle relazioni internazionali”.
“Stiamo facendo gli approfondimenti sulle forme di disinformazione e di ingerenza straniere. Siamo in attesa di alcune risposte rispetto alle nostre richieste” spiega Federica Dieni, vicepresidente del Copasir, mentre il presidente Adolfo Urso al momento preferisce tacere. L’indagine riguarderebbe una serie di personaggi, come quelli citati, che in Italia farebbero da cassa di risonanza alle ragioni del Cremlino. “Quella che deve aumentare è la consapevolezza dell’attualità e della gravità della minaccia che rappresenta per la nostra democrazia e per la nostra libertà l’attività di disinformazione e di ingerenza straniera, compiuta anche tramite modalità ibride e cibernetiche” commenta il membro del comitato Elio Vito, di Forza Italia.