Adesso il sottosegretario agli esteri Manlio Di Stefano ce l’ha con gli “appetiti” della Ucraina che vuole “riprendersi i suoi territori”. Ha detto proprio così il sottosegretario grillino del Governo Draghi, “gli appetiti” della Ucraina. Come se fosse Kiev l’invasore, come se fosse Zelensky quello animato da un revancismo imperialista e non il criminale Putin che da tre mesi ammazza ucraini e ha stravolto la sicurezza della Europa Orientale con una invasione scriteriata.
Del resto di medaglie al petto il sottosegretario Manlio ne ha già altre, che confermano la sua riconosciuta esperienza di uomo di stato e di profondo analista delle cose internazionali, da quando scambio’ Beirut per una città libica alle ospitate russe, con gli amichetti del partito di Putin, quando gridava al gombloddo euroamericano di Maidan.
Ne abbiamo visti scorrere tanti di capaci e competenti grillini in questi anni, tanto da perdere l’appetito, ma la domanda è che cosa sta a fare ancora al suo posto il sottosegretario Manlio e quand’è che Draghi o il collega di partito di Di Stefano, il ministro Di Maio prenderanno qualche provvedimento. Almeno un richiamino, un chiedergli ma che stai a di’, ma che appetiti ucraini, considerando che per dimissionare Manlio ci vorrebbe un atto di coraggio.