In questi giorni in Austria è stato raggiunto l’accordo di governo tra il Partito poolare austriaco del giovane premier Sebastian Kurz e il partito de I Verdi. L’accordo tra il primo partito alle elezioni dello scorso settembre (il PPA) ed il quarto (Verdi), escludendo il Partito socialdemocratico di sinistra e l’estrema destra sovranista del Partito della libertà, certifica come un’area moderata di centrodestra a livello europeo possa diventare forza di governo presentando un programma, liberale, popolare con un approccio ambientalista pragmatico e non ideologico.
Chiaramente la situazione austriaca non nasce a caso. Il precedente governo, sempre guidato dal popolare Kurz, è caduto prima della scadenza naturale soprattutto a causa degli scandali cher hanno travolto il Partito della libertà ed il suo ex leader, l’estremista Heinz-Christian Strache.
L’Austria, quindi, in pochi mesi sancisce il fallimento dell’esperimento popolar-sovranista ed avvia l’interessante laboratorio ambientalista popolare. Un esempio importante per chi crede che anche in Italia possa esserci un ampio spazio alternativo al fronte bipartisan populista e sovranista.
Ma serve costruire, serve un salto di qualità. Sul fronte del centrodestra sembra indispensabile costruire una nuova “casa comune” che raggruppi gli animi liberali, popolari ed europeisti. Un fronte ampio quindi che possa rappresentare tutti coloro che non si riconoscono nell’attuale deriva sovranista e veteronazionalista, per chi crede che il governo della res pubblica sia una cosa seria e non una continua ricerca del consenso, dello slogan ad effetto e nell’alimentare i problemi per nutrirsene elettoralmente.
Sul fronte ambientalista invece è necessario che i Verdi italiani escano dal recinto ideologico nel quale si sono trincerati ormai da decenni. L’esempio è proprio quello austriaco e tedesco; un approccio liberale, pragmatico senza preconcetti ma ponendo come caposaldo il concetto di “sostenibilità” anzichè quello della “contrarietà” alle opere. Potenziare, attraverso la ricerca, le nuove tecnologie affinchè vi sia un uso più efficace ed efficente delle risorse energetiche anzichè trincerarsi dietro il concetto di decrescita.
Una formula vincente che ha fatto balzare il partito dei I Verdi ad oltre il 10% nei paesi di cultura tedesca.
Ora tocca a noi, l’opportunità e lo spazio elettorale sono enormi. Servono coraggio, proposta politica e nuovi volti.