Entusiasmo e grande partecipazione all’evento pubblico che si è tenuto ieri a Firenze, dove Buona Destra e il leader nazionale Filippo Rossi sono tornati per la terza volta dalla nascita del movimento politico. E anche questa volta, come le precedenti, la città non ha deluso, rispondendo con affetto e presenza.
L’evento – dal titolo “Costruiamo insieme la Destra Europea” – è stato introdotto Luca Radice, storico esponente della destra napoletana e adesso coordinatore dei comitati fiorentini di Buona Destra. Radice ha rimarcato la grande attività che il partito sta svolgendo in città dove è presente nel dibattito pubblico e sulla stampa locale sui temi di maggior interesse e sottolineando come l’idea di Filippo Rossi di una destra moderna, liberale europeista piano piano stia facendo breccia nel cuore dei fiorentini.
La Dott.ssa Daniela Tamboia, importante professionista di Firenze che ha aderito al progetto, vera organizzatrice dell’evento di ieri, ha ricordato la sua vita e la sua storia personale indicando come Buona Destra sia stato l’approdo naturale di un impegno civico e politico che ha sempre sentito fin da quando era piccola anche grazia a una famiglia che ha fatto della lotta per la libertà una vera e propria bandiera. E, cosa ancor più importante, il suo amore per l’Italia e il fatto di pensare principalmente alle nuove generazioni l’hanno spinta ad aderire all’unico partito – Buona Destra – che fa della “costruzione del futuro” il proprio DNA ideale e ideologico.
Kishore Bombaci – coordinatore del partito in Toscana – ha sottolineato proprio come la costruzione di futuro, l’edificazione di una politica che non si limiti al contingente ma che si riappropri a pieno del ruolo che le compete, oggi, in tempi di pandemia e guerra, passa necessariamente per un rinnovato impegno europeista che superi l’attuale natura burocratica e monetaria dell’Unione per ripensarsi in chiave integralmente federale e presidenziale.
Questo perché, ha continuato Bombaci, la destra o è realmente europeista o no! Il torcicollo ideologico dell’attuale destra di Lega e Fratelli d’Italia che anelano al ritorno dello Stato – Nazione rinunciando al ruolo storico della destra come avanguardia del progresso nazionale consegna queste forze al passato, a un Novecento che non hanno mai chiuso, come dimostra anche l’ultima conferenza programmatica di Fratelli di Italia.
Bombaci ha ribadito la necessità di uscire dal bipolarismo muscolare che ha consegnato il Paese, tanto a destra quanto a sinistra, nelle mani del populismo pauperista di sinistra o nel sovranismo identitario di destra è una battaglia che deve essere condotta e una sfida che va accolta tanto in Italia quanto sui territori per costruire veramente un destra moderna che finalmente guardi in avanti e non al proprio passato. Ma, ovviamente, è stato Filippo Rossi a convincere i presenti della forza e della importanza del progetto avviato con Buona Destra. Perché, ha detto il segretario nazionale, è una anomalia tutta italiana che il “campo di destra”, sia occupata solo dall’estremismo e che manchi una parte che c’è in tutti i paesi d’Europa, dalla destra gollista, alla CDU al Partito Popolare Spagnolo. Se in Italia i partiti del centrodestra italiano negli ultimi anni sono stati tutti putiniani, un problema a destra esiste. C’è un’area politica che oggi non è rappresentata da questi partiti ed è proprio quell’area che oggi si chiede “che futuro diamo ai nostri figli?”. Se la politica diventa sindacato, e rappresentanza di istanze particolari perde la sua funzione più nobile. Senza un anelito verso il futuro, tutte le battaglie a maggior ragione quelle più “bottegaie” non hanno più senso. Noi siamo italiani non per queste battaglie di basso cabotaggio, non per etnia o per lingua, ma siamo italiani per la nostra storia e la nostra cultura.
Possibile che non siamo in grado di immaginare creare e costruire nuove bellezze quando quelle create dai nostri antenati costituiscono il vettore principale del turismo, risorsa economica fondamentale per il Paese? Se allora erano in grado di investire nel futuro delle nuove generazioni, oggi noi dovremmo fare lo stesso per chi ancora non è nato affinché le nuove generazioni siano non solo economicamente più ricche, ma anche più libere. A maggior ragione, in questo momento storico e in piena guerra, dove è necessario esser pronti anche a fare dei sacrifici economici per dei valori che non sono negoziabili o sacrificabili in nome di una comodità occidentale, troppo abituata alla “pace”. La politica europea e occidentale per tornare a farsi alta, deve scommettere sui valori che hanno fatto grande la propria civiltà che è indubbiamente migliore di altre, con più democrazia, con più diritti ma anche con doveri e responsabilità. E in questo momento, particolare, bisogna essere netti nel difendere – anche con le armi – questi valori occidentali che sono minacciati forse come mai prima da una guerra alle porte dell’Europa scatenata da chi di quei valori ne rappresenta l’antitesi. Per troppo tempo, l’occidente si è cullato nell’idea che lisciando il pelo alla bestia russa, questa non avrebbe tentato di sbranarlo.
La guerra in Ucraina purtroppo dimostra quanto illusorio fosse quel proposito e quindi, oggi, ciascuno di noi, è chiamato a reagire. È tempo – soprattutto a destra – di posizione nette e ben definite, e non solo sulla guerra. È tempo che tutti comprendano quanto sia importante stare dalla parte giusta della Storia e combattere per rimanerci. Insomma, un intervento di alto spessore quello di Filippo Rossi che chiude un evento che ha lanciato un messaggio forte di profondo rinnovamento della politica italiana che da Firenze si estende ovunque e che è destinato a espandersi sempre di più, a partire dalle prossime elezioni amministrative.