Che fine farà la Lega di Capitan Salvini lo capiremo probabilmente in Sicilia. Nelle scorse settimane, Roberto Calderoli ha depositato in uno Studio notarile romano il simbolo di “Prima l’Italia”, la ‘cosa’ salviniana che dovrebbe essere sperimentata alle amministrative di Palermo e Messina per ‘andare oltre’ la Lega di bossiana memoria.
Apriti cielo, i veneti e la base che non vuole restare orfana del Carroccio non l’hanno presa bene, tanto è vero che oggi a intervenire per placare gli animi è il deputato Massimo Bitonci, l’uomo di Salvini per l’agenda fiscale: “La Lega resterà sempre la Lega”. Quindi il nuovo simbolo a cosa serve? Mistero.
Per non dire degli ultimatum sulla Sicilia che arrivano dai vertici di Fratelli d’Italia. Meloni non si fida. E anche il nuovo incontro tra i leader del centrodestra previsto non si capisce ancora bene quando, anticipato da un comunicato leghista che dice tutto e niente, sembra solo rimandare l’ora della verità in un Centrodestra diviso e confuso.
E poi ci sono i sondaggi che danno la Lega in caduta libera, i boatos sui parlamentari che al Palazzo iniziano a guardarsi intorno (una trentina, secondo Il Domani), ma soprattutto la totale mancanza di visione, imposta e subita dai profondi cambiamenti di scenario degli ultimi tempi.
Immigrazione ed euroscetticismo ormai sembrano battaglie del secolo scorso, tanto più che l’Europa si è riempita di 5 milioni di profughi e rifugiati generati dalla folle invasione della Ucraina ordinata dall’amico di un tempo, Putin. Mentre la seconda batosta rimediata dalla Le Pen in Francia ha messo almeno per il momento alle corde l’antieuropeismo.
Così al Capitano non resta che ripiegare sulla delega fiscale o la riforma del catasto, troppo poco per offrire una alternativa agli italiani. Al Governo con Draghi, la Lega può certamente esprimere i suoi malumori che però poi puntualmente rientrano. Intanto su lavoro ed economia Fratelli d’Italia insidia anche la roccaforte del Nord, presentando il suo prossimo evento a Milano.
Ricapitolando. Mancano risposte politiche chiare del Capitano alla crisi all’interno della Lega, tra le diverse anime del partito. Non sembra esserci una reazione organizzata al progressivo calo dei consensi, esaurita la sbornia dei social. Manca soprattutto una vera idea per il Paese. Salvini è allo sbando e la crisi della Lega sembra ormai irreversibile.