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Sovranisti ko, il liberale Golob batte in Slovenia il premier Jansa

Robert Golob, 55 anni, ex imprenditore e leader politico del partito Movimento per la Libertà sarà il prossimo Presidente della Slovenia. Alle elezioni tenute ieri, il partito di Golob ha battuto con il 34,5% il Premier uscente, Janez Jansa e il suo Partito Democratico di ispirazione sovanista, nazionalista e filo trumpiano che si è attestato al 23,7% con uno scarto maggiore rispetto a quello atteso. Anche in Slovenia, quindi, la destra sovranista, ha dimostrato di non riuscire a reggere alla prova dei fatti, tanto che dopo cinque anni di governo conservatore ed euroscettico, il popolo sloveno ha impresso una decisa svolta in senso riformista ed europeista.

Le ricette nazionaliste di Jensa, fatte di limitazione della libertà di stampa, tentativo di contenimento della magistratura e di contrasto feroce all’immigrazione, non hanno convinto gli elettori a conferirgli un secondo mandato, anzi ne hanno, nel tempo esacerbato gli animi. Nell’ultimo periodo del mandato di Jensa, infatti, ampi pezzi di società civile, ogni venerdì si ritrovavano in piazza per manifestare contro il Governo e le sue politiche illiberali.

L’idea di un Paese chiuso, introverso e arroccato non è piaciuto al popolo che ha manifestato chiaramente la sua voglia di cambiamento. Il partito di Golob, invece, presentando un programma liberale e riformista si è aggiudicato la tornata elettorale e il Governo del paese che dovrà esercitare in “condominio” con il partito socialdemocratico in un governo di coalizione a trazione progressista. Dopo questi cinque anni, la priorità per il neogoverno sloveno sarà quella di ripristinare lo stato di diritto nel Paese, ampliando la sfera delle libertà individuali e collettive così da uscire da una sorta di “stato di polizia” e ristabilire un profondo legame di fiducia tra cittadini e istituzioni. Le riforme del nuovo governo non si potranno limitare soltanto a una nova vision della struttura democratica del paese (cosa non da poco), ma si dovranno concentrare anche sul piano economico e sociale in un Paese che ha disperato bisogno di crescita e di produzione di nuova ricchezza assieme a una maggiore tutela per le fasce di popolazione più deboli.

Il programma di Movimento Libertà intende pertanto ampliare lo stato sociale a partire da importanti investimenti pubblici e privati nella sanità e misure di sostegno al reddito nel quadro di una economia sostenibile anche dal punto di vista ambientale. L’ambiente, cioè, diventa punto fermo e criterio di valutazione delle scelte strategiche di sviluppo a anche sul medio e lungo periodo e come motore di sviluppo mediante una implementazione della transizione energetica.
Scelte ambiziose per rilanciare il paese che dovranno contare anche sull’aiuto dell’UE verso cui Golob intende adottare una politica di consistente avvicinamento dopo gli anni di Jensa, anche in tema di rapporti internazionali. Golob infatti intende riportare la Slovenia nel solco di rapporti continui e proficui con l’Occidente – in primis con Francia, Germania e Italia nonché con le istituzioni internazionali.

Ad esempio, si è detto favorevole alle sanzioni alla Russia di Putin, a differenza del predecessore molto più vicino alle posizioni di Viktor Orban che dopo ieri ha perso un prezioso alleato. Insomma, la debacle del sovranismo europeo che si è consumata ieri con la sconfitta di Le Pen in Francia e Jensa in Slovenia a favore di forze politiche marcatamente europeiste e liberali, dimostra ancora una volta che quando si è in presenza di programmi seri, concreti e riformisti, la politica fatta per slogan e propaganda non può vincere.