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Macron parla da presidente europeo e inchioda Le Pen ai soldi di Mosca

Dopo cinque anni, Marine Le Pen non si è presa la rivincita. Nel dibattito televisivo di ieri sera, due ore e mezza di faccia a faccia in diretta su Tf1 e France 2, a pochi giorni dal voto di ballottaggio alle presidenziali francesi, il presidente Macron appare tranquillo e convinto delle sue idee, Le Pen una sfidante a tratti incerta ed  agitata. Nel 2017 Le Pen perse il ballottaggio dopo essere uscita sconfitta dal dibattito televisivo. La storia sembra ripetersi, con uno scarto nei sondaggi tra Macron al 56% e Le Pen al 44%.

Macron arriva per primo e accoglie la sfidante negli studi televisivi. Durante il dibattito, Le Pen si presenta come la paladina di una Francia popolare, invoca unità, parla di “rinascimento democratico”.  Cerca di accreditarsi agli occhi dell’elettore francese come  un politico moderato, che si è lasciato alle spalle  l’estremismo della destra paterna.  Macron attacca sulla mancanza di proposte economiche della destra, diche che i sovranisti non hanno un piano per l’occupazione, va in pressing sulla transizione ecologica, sul velo che la destra vuole imporre distruggendo l’universalismo francese.

Il presidente non molla la presa neppure sull’aumento progressivo della età pensionistica e annuncia un grande piano di riforma e investimenti per la sanità francese. Ma soprattutto, Macron si presenta agli elettori come un presidente europeo. Promette di “rendere più forte l’Europa” se sarà rieletto all’Eliseo. Su guerra, Ucraina, rapporti con la Russia, inchioda Le Pen alle sue responsabilità: la destra sovranista è “dipendente dal potere russo”, la sua candidata si è presentata “grazie al prestito di una banca russa”. Le Pen e il Fronte Nazionale non sono credibili.

“Quando ci saranno decisioni difficili da prendere”, dice Macron, non potremo fidarci dei sovranisti. Le Pen non nasconde il suo antieuropeismo, “Non c’è un popolo europeo, non c’è una sovranità europea, è lei, Monsieur Macron, che vuole parlare di sovranità europea e non di sovranità francese”. “Voi non lo dite – risponde Macron – ma volete far uscire la Francia dall’Unione europea”. “Noi vogliamo l’Europa delle nazioni”, la risposta di Le Pen. La replica di Macron: “Quindi  dite bugie su quello che proponete”. E così via, in un serrato botta a risposta.

Le Pen sembra scivolare più di una volta nel corso del dibattito, come quando annuncia il tema della “preferenza nazionale” nell’assunzione dei lavoratori. Macron ancora una volta la mette all’angolo: “sarebbe la fine della libera circolazione delle persone e delle merci”. Vedremo  tra pochi giorni quale sarà la scelta dei francesi. Ma il dibattito, a cinque anni di distanza, lo rivince Macron.