“Il Cremlino fa il lavaggio del cervello ai cittadini e parla male continuamente di Europa e Stati Uniti. Ora voglio dare il mio contributo per la verità, dato che le fake news sono quelle del Governo russo e non di altri”. A dirlo è Marina Ovsyannikova, la giornalista che ha avuto il coraggio di contestare l’aggressione russa esponendo un cartello di protesta in diretta televisiva. Ammette di aver paura, “ma non sopportavo più le bugie del regime”.
In un’intervista a Il Dubbio, spiega che nel suo Paese la situazione è inimmaginabile. “Siamo arrivati alle repressioni di Stalin del 1937: manca la libertà di parola e tutti coloro che pensano in modo indipendente ne pagano le conseguenze”.
Ovsyannikva, che adesso ha iniziato a collaborare con il giornale tedesco Die Welt, ha lavorato con la propaganda di Stato per circa vent’anni; fino al 14 marzo quando, durante il telegiornale di Channel One, ha mostrato un cartello con su scritto “No alla guerra, fermate la guerra. Non credete alla propaganda, vi stanno mentendo”. La protesta le è costata, fino a questo momento, una multa di 30mila rubli (circa 350 euro) e l’allontanamento dalla redazione.
“Quando sono uscita dallo studio, molte persone mi hanno chiesto le generalità. Sono stata portata in una stanza e poi mi hanno chiesto di firmare una lettera di dimissioni; cosa che non ho fatto. Ho scritto un documento in cui spiegavo che tutti coloro che vogliono la guerra sono responsabili di crimini efferati e contro l’umanità, indicando il mio dissenso. Ho passato tre ore lì dentro. Militari e uomini dei servizi mi facevano sempre le stesse domande. Dopo, sono stata portata in una stazione della polizia, dove sono rimasta per 14 ore. Ho chiesto di parlare con il mio avvocato e i miei figli ma mi è stato sempre negato”.
Marina, per ora, è una persona libera. “Il mio avvocato mi ha consigliato di non pagare e di fare appello. Non mi hanno sequestrato il passaporto, mentre il cellulare sì. Non so cosa possano inventarsi contro di me. Lo Stato sta dimostrando a tutti la sua forza e sta reprimendo il dissenso”.
Come noto, infatti, non appena Putin ha invaso l’Ucraina è stata adottata una legge contro le fake news: chi non la rispetta rischia fino a 15 anni di carcere.
“La gente ha molta paura”, dice la giornalista, aggiungendo: “Stiamo vivendo una guerra delle informazioni. Il Governo russo cerca di spostare l’attenzione dalla guerra alle fake news e altre cose insignificanti. Ma il Paese aggressore è la Russia e l’Ucraina si sta difendendo. Le persone ragionevoli stanno e staranno con l’Ucraina”. Ovsyannikova è convinta che “il popolo russo affronterà il pentimento per quanto sta accadendo” e che “l’Ucraina non altre alternativa se non quella di combattere”. E, quanto alla corsa per l’Eliseo, “spero vinca Macron”.