L’apoteosi del paraculismo combattente sta tutta nello spettacolo in cui l’eminenza grigia del professor Alessandro Orsini darà il meglio di sè, al teatro Sala Umberto il prossimo 10 maggio.
L’accademico della Luiss, unico a suo dire capace di comprendere la complessità della realtà è quindi di poter diffondere il verbo della verità, si sente penalizzato. Sì, perché il volgo cattivo e ignorante – incapace di capire quello che lui già sa, e cioè perché l’Ucraina, governata da quel cretino di Zelensky, resiste all’invasione e non cede al buon dittatore Putin parte del suo territorio – interrompe i suoi preziosissimi monologhi nelle trasmissioni tv che ancora lo invitano, impedendogli di irradiare la sua immensa conoscenza.
Ed ecco che il nostro, ferito nell’onore, si è organizzato con un one man show dal titolo “Ucraina: tutto quello che non ci dicono”, per la regia de Il Fatto Quotidiano, tra i primi a correre in soccorso del povero accademico messo, a suo dire, a tacere dai “poteri forti” che “non ci dicono la verità”.
Orsini invece sì. Lui si erge a unico depositario della verità. E mette su uno spettacolo per rendercene edotti, visto che, povera vittima, in tv addirittura lo interrompono, impedendogli, a suo dire, di indottrinarci come vorrebbe con la lagna filo russa che va ripetendo da settimane e che bisognerebbe in verità essere sordi o ciechi per non aver visto o sentito.
Orsini, insomma, recita paraculamente la parte della vittima del complotto del nemico ignorante che non capisce la realtà, ma l’unico complottista in questa squallida vicenda è solo lui. Insieme a quelli che supportano il suo spettacolo, che di veramente controcorrente ha bene poco. Sia chiaro: il professor Orsini, trovandosi in un paese libero e non nella Russia di Putin, può dire e fare quel che gli pare. E può anche farsi pagare profumatamente da chi è interessato ad ascoltare la sua litania anti Occidente – lo spettacolo alla Sala Umberto, ovviamente, è a pagamento, mica avrete creduto alla favola dell’acculturatore delle masse che si prodiga filantropicamente per il popolo bue? – e la sua strenua difesa della Russia. Ma è rivoltante che urli al complottismo, ponendosi come una voce scomoda che “qualcuno” nel regime vorrebbe mettere a tacere.
Queste cose succedono in Russia, Orsini, alla gente comune arrestata perché manifesta per il proprio dissenso. Succedono ad Aleksej Naval’nyj. Succedono ad Anna Politkovskaja. Non a lei.