Per Italia Viva l’esito degli accordi di maggioranza sulla Riforma Cartabia ha l’amaro sapore dell’occasione mancata. Talmente amaro che Matteo Renzi ha annunciato prima l’intenzione di voto negativo, poi l’astensione del suo partito sulla riforma, pur escludendo la volontà di far cadere il Governo. In particolare, Renzi se la prende con la proposta di modifica del sistema di elezione del CSM giudicato inutile e incapace di arginare il fenomeno del correntismo e sull’assenza della c.d. responsabilità civile diretta del magistrato unico argine a fenomeni di malagiustizia.
Stamattina su Il Foglio Cosimo Ferri rincara la dose spiegando che, pur partendo da premesse corrette, il Ministro Cartabia non ha voluto dar loro completamente seguito, accontentandosi sostanzialmente di una mini-riforma al ribasso.
Punti controversi: tutti. L’elezione del CSM, in cui il meccanismo del sorteggio del collegio con sistema proporzionale temperato da una quota maggioritaria non convince, il fascicolo-performance che favorirebbe ancora una volta le correnti (omettendo di spiegare il come, ma tant’è!), il rientro in servizio per i magistrati fuori ruolo al Ministero non è sufficientemente rigido. Insomma, tutti i più rilevanti punti nodali della Riforma sono messi in discussione e il muro eretto da Italia Viva rischia di complicare non poco il percorso parlamentare della Riforma.
Intanto, in Commissione Giustizia sono in discussione ben 150 emendamenti di cui una quarantina circa del Governo, con Lega che ha già annunciato la votazione a favore di quelli presentati dall’opposizione. A ciò si aggiunge l’incertezza derivante proprio da quel che farà Italia Viva, che, a differenza di quanto fatto dalle altre forze di maggioranza, non ha ritirato i propri emendamenti, nemmeno quelli maggiormente divisivi. Evidente che se i voti di Lega e quelli di IV in commissione si saldassero sorgerebbe un problema piuttosto importante.
Il nodo politico sta proprio qui! Come è possibile che forze antitetiche fra loro come Forza Italia e Movimento 5 Stelle abbiano trovato la quadra sul testo Cartabia mentre Italia Viva no?
A chi – come Enrico Costa di Azione – contesta questa stranezza, il partito di Renzi risponde in polemica accusando Azione di convergere con Lega, Pd e Cinquestelle pur di portare a casa il risultato.
Insomma, ne vedremo delle belle in aula. Se alla Camera, infatti, la posizione di Renzi è sostanzialmente ininfluente visto che, se le altre forze di centrodestra nella maggioranza non tradiranno gli accordi, il testo dovrebbe passare, ben diversa è la situazione in Senato dove IV e Lega hanno già defezionato dagli ordini di scuderia annunciando il “mano libera”.
Cerca di fare da pompiere Forza Italia che con Antonio Tajani, spera ancora di trovare un accordo su un testo condiviso e invita il premier a non blindare la riforma con la questione di fiducia.
Ma il tempo stringe e le posizioni sono ancora assai lontane.