Boris Johnson ha attaccato duramente il presidente russo Vladimir Putin. Quello compiuto da Putin invadendo l’Ucraina, ha detto Johnson, è stato un «errore catastrofico».
La Russia ha invaso l’Ucraina perché questa ha «una stampa libera, elezioni libere», e Putin era «terrorizzato che il modello ucraino potesse prendere piede in Russia», dove gli oppositori politici vengono «uccisi», ha detto Johnson: per questo tornare a una normalizzazione delle relazioni al termine della guerra come avvenuto nel 2014 dopo l’invasione della Crimea sarebbe «la ripetizione di un errore».
«Questo un momento di scelta per il mondo, di scelta tra libertà e oppressione», ha detto. «Se Putin avesse successo si darebbe il semaforo verde a tutti gli autocrati del mondo». Johnson ha parlato di una «nuova era dell’intimidazione» nei rapporti internazionali nel caso in cui Putin avesse successo: «La fine della libertà in Ucraina significherebbe la fine di ogni speranza di libertà in Georgia e in Moldavia. Dal Baltico al Mar Nero, le conseguenze sarebbero chiare in tutta l’Europa dell’Est».Putin è come un «pusher» di stupefacenti, «che crea dipendenza» negli Stati rispetto al gas al petrolio. «La guerra di Putin vuole causare danni all’Occidente. Sa che ogni dollaro di aumento del barile del petrolio significa, per lui, miliardi in nuove entrate. Ora vuole indebolire la resistenza di tuti noi aumentando il costo della vita: dobbiamo rispondere».