“Vi stanno mentendo,” Marina Ovsyanikova è stata arrestata dopo aver interrotto il Tg del primo canale russo con un cartello contro la guerra. La giovane donna lavora per il primo canale. Ha due figli e un marito ucraino. In un video che aveva preparato prima della sua incursione, Marina dice di provare vergogna per la propagande del Cremlino. “Siamo russi, intelligenti e in grado di pensare. Solo noi abbiamo il potere di fermare questa follia. Non ci possono mettere tutti in prigione”.
Anche l’università russa ribolle. Una lettera firmata da 4 mila fra insegnanti, accademici, studenti, della Statale di Mosca, l’Ateneo Lomonosov, la più antica università della Russia, condanna l’invasione della Ucraina. “Condanniamo categoricamente la guerra scatenata dal nostro Paese”, si legge ne documento diffuso sul web. “La guerra è violenza, crudeltà, morte, perdita di persone care, impotenza e paura che non possono essere giustificate da nessun obiettivo… La guerra è l’atto più crudele di disumanizzazione”.
Sono almeno 14mila la persone arrestate in Russia durante le proteste contro l’aggressione all’Ucraina. A dirlo il sito indipendente OVD-Info che si occupa della tutela dei diritti umani in Russia. Sarebbero 10 i tribunali impegnati in procedimenti penali politici contro i dissidenti.