Dopo il criminale bombardamento di oggi contro l’ospedale pediatrico di Mariupol, le potenze occidentali non escludono più nulla da parte della Russia. E la paura più grande in questo momento è un attacco con armi chimiche. Lo riferiscono alte fonti occidentali, che si dicono “seriamente preoccupate” dalle possibili prossime mosse di Mosca, anche perché l’invasione russa sta “andando molto male”: “Abbiamo buone ragioni per temere che Putin possa usare armi non convenzionali in Ucraina”.
Anche con armi chimiche? Le fonti occidentali – scrive Repubblica – non smentiscono. “Purtroppo abbiamo visto cosa è successo in altri scenari di guerra in cui è stata implicata la Russia”, viene fatto notare, “c’è la possibilità di falsi attacchi provocatori “false flag” e altre tattiche già viste in passato”. La preoccupazione di queste ore è legata a una particolare attività legate a Mosca che le autorità occidentali avrebbero riscontrato.
La “tensione è molto alta sul possibile prossimo passo dell’offensiva russa”. Come mai? “Abbiamo notato che la campagna di disinformazione di Mosca è molto attiva per quanto concerne le armi non convenzionali”. Insomma, creare i falsi presupposti per una provocazione e reagire con l’utilizzo di armi potentissime e devastanti, incluse quelle chimiche. “Lo abbiamo visto in passato, per esempio in Siria”, proseguono le fonti, “si creano queste condizioni per poi giustificare l’utilizzo di armi non convenzionali” da parte della Russia o “dei loro alleati”.