“Il Trumpismo è stato sconfitto! Il COVID-19 ha cancellato il sovranismo!” Forse sì, o forse no. Esistono le fantasie e poi esistono i fatti. E i fatti ci raccontano, ahimè, una storia diversa. Trump ha perso, ma ha comunque conquistato quasi 72 milioni di voti; che sono 10 milioni di voti in più rispetto alle elezioni del 2016. Biden ha vinto, ma il partito democratico ha subito una sonora sconfitta nelle elezioni per il rinnovo del Congresso. Sul ruolo tanto sbandierato del COVID, oltretutto, non sappiamo nemmeno con certezza come sarebbero andate le cose se la pandemia non avesse devastato la società americana.
I controfattuali e gli ipotetici poco si prestano all’analisi politologica. Oltretutto i dati che vediamo in questi giorni raccontano una storia, potenzialmente, molto diversa. Nelle contee più colpite dal virus, sia per numero di infetti che di morti, Trump sembra vincere e di molto su Biden. Se il virus ha avuto un qualche ruolo nella sconfitta di Trump non è certo per i morti, ma per il prezzo pagato in questi mesi dall’economia a stelle e strisce. Il meccanismo causale non è ancora chiaro, ma questo risultato è probabilmente dovuto al successo del presidente uscente nel convincere il suo popolo che il COVID-19 non è più pericoloso della semplice influenza.
Insomma, non certo il trionfo della razionalità, del politicamente corretto e delle buone maniere come vorrebe qualche commentatore italiano orientato a sinistra. Al contrario, quei 72 milioni di americani che credono in Trump sono qui per restare e nei prossimi anni rappresenteranno la spina nel fianco dell’amministrazione democratica che nasce debole e tormentata dalle lotte intestine tra i neoliberisti e la componente socialista del partito. Tra loro, i Trumpisti, troviamo certamente i fanatici cospirazionisti di QAnon.
Ai media europei piace molto mostrare le immagini di questa America strana e bizzarra, uscita da un vecchio film anni ’80, ma anche qui cerchiamo di non illuderci. Sebbene in crescita, il pericoloso culto cospirazionista di Q rappresenta solo una minoranza fatta di pochi milioni di individui, che sorprendentemente include anche elettori vicini a Bernie Sanders, a fronte di quasi metà della popolazione americana che ha ancora creduto nel Presidente.
Trump dal canto suo lo sa bene. Così come sa bene che, nonostante le numerose possibilità di essere processato (si va dalla corruzione, alla frode fiscale, al falso in bilancio, etc.) è diventato praticamente intoccabile, pena l’assunzione a martire, e potenzialmente ricandidabile nel 2024. Insomma il Trumpismo e con lui il sovranismo non stanno sparendo. E illudersi del contrario può avere conseguenze molto pericolose.